MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

Aldo Galli

Como, 10 Novembre 1906 - Lugano, 06 Marzo 1981

1906

Nel novembre 1906 nasce a Como Aldo Galli, da Attilio, impiegato municipale e da Angela Castelletti, da cui eredita la passione per la musica, la pittura e per “tutte le cose belle”.

1917

Nel 1917 Galli si iscrive al Ginnasio presso il Collegio Gallio e contemporaneamente inizia a studiare violino. La sua personalità accesa lo fa espellere dalla scuola, dopo aver lanciato un calamaio all’insegnante di matematica che lo aveva sorpreso a disegnare caricature.
Nell’arco temporale di una decina di anni, fino al 1927 circa, Aldo Galli perfeziona le sue conoscenze artistiche e le diverse tecniche pittoriche, lavorando allo stesso tempo anche come decoratore e  formatore e modellatore per altri artisti suoi contemporanei.

1918

Nel 1918 muore la madre, stroncata dall’epidemia della “spagnola”, tanto che l’artista, all’età di solo 12 anni, viene affidato ad una zia.

1919-1920

Intorno al 1919-1920 Galli inizia a frequentare il pittore Luigi Binaghi dove impara a disegnare e dipingere  esercitandosi anche con la litografia. Frequenta inoltre la scuola serale di disegno del maestro Mattoni, disegnatore di stoffe.

1921-1923

Tra il 1921 e il 1923 Galli frequenta a Como durante le ore serali la Scuola d’Arti e Mestieri “G. Castellini, dove ha modo di conoscere il professore senese Castrucci, il quale gli proporrà di impiegarsi come apprendista e decoratore presso la ditta Mazzi, a Como, specializzata in decorazioni a stucco e a cemento.

1923

Nel 1923, dopo aver tentato di entrare nello studio dello scultore Pietro Clerici, si trasferisce a Milano: durante il giorno lavora come decoratore presso la ditta Ferradini e contemporaneamente esegue forme per statue per lo scultore Supino e la sera frequenta i corsi di disegno dell’Accademia di Brera e di plastica e disegno alla Scuola Superiore d’Arte Applicata presso il Castello Sforzesco (corsi organizzati dal Comune di Milano – Direzione V: Istruzione superiore – Belle Arti – tra i professori Calori e lo scultore Pellini).

1925-1927

Tra il 1925 e il 1927 frequenta a Milano la Scuola di disegno superiore di via Manin, Aldo Galli ottenendo  nel 1929 un premio per la bravura dimostrata.
Nel 1926 Aldo si trasferisce a Roma per intraprendere nuovi studi presso la Facoltà di Architettura (come suggeritogli dal professor Monticelli)  ma, dopo la morte improvvisa del padre, è costretto a ritornare a casa.
Nello stesso anno propone alcune delle sue opere e idee in occasione di concorsi per la decorazione di edifici sacri e progetta la copertura in bronzo del fonte battesimale della parrocchia di Bellagio.
Dopo la morte del padre si trasferisce a Torino. Lavora come direttore presso la ditta di stuccatori Riva e Mesturino, licenziandosi dopo poco tempo.

1930

Trasferitosi nuovamente a Milano, inizia a lavorare come decoratore per privati e come modellatore presso lo studio del professor Broggi, collaborando all’esecuzione dei fregi in cemento della nuova stazione ferroviaria Centrale.

1931

Si reca a Brescia dove, sempre in collaborazione con lo studio Broggi, esegue la decorazione di alcuni locali di un Istituto d’Assicurazioni.

1932

Nel 1932 Aldo Galli, rimasto senza lavoro, torna a Como dove, con l’amico d’infanzia Manlio Rho, aderisce all’Unione professionisti e artisti di Como,  vivendo di lavori occasionali. Grazie a Rho, Galli inizia a esporre le sue sculture, progettando decorazioni o elementi architettonico e di arredo per varie Chiese del territorio lombardo (1932-1933 – da Codevilla in provincia di Pavia a Vedano Olona in provincia di Varese).

1933

Nel 1933 partecipa, per la prima volta, alla Mostra annuale del Sindacato Provinciale Fascista di Belle Arti, esponendo un busto raffigurante il suo amico Manlio Rho, e un bassorilievo di soggetto mitologico (Cassiopea). In quegli anni Galli si dedica anche alla pittura, prediligendo come soggetto il paesaggio: “la riproduzione veristica di paesaggi era contraddetta dagli squillanti colori da laboratorio chimico” (LONGATTI, A., in Omaggio a Aldo Galli, 1983, p. 20; ripr. p. 21).
Nel 1933 è documentata la presenza delle sue opere  alla Mostra d’Arte Moderna al Broletto a Como, dove il pubblico e la stampa riservano una particolare attenzione alla nitidezza delle sue opere, mostra che gli guadagnerà un lavoro, anche se di breve periodo, presso lo scultore Pietro Tavani.
In questi anni  Aldo Galli, nonostante il carattere  schivo che lo porta però ad isolarsi e a entrare in conflitto con l’amico Rho, frequenta gli architetti razionalisti, Giuseppe Terragni, Pietro Lingeri, Cesare Cattaneo e Alberto Sartoris (residente in Svizzera), e gli artisti astrattisti,  Manlio Rho, Mario Radice, Eligio Torno, Carla Badiali, Carla Prina, costituendo il cosidetto Gruppo Como.
“Non si trattò di un vero e proprio gruppo; inesistenti in tal senso furono le attività e le dichiarazioni collettive, seppure gli artisti ebbero legami di sodalizio e condivisero un ambito di ricerca comune che si riscontra soprattutto nel rapporto tra pittura non figurativa e architettura. La presenza del G. fu inizialmente appartata: non si conoscono i motivi che gli impedirono di esporre nella sezione dedicata all’astrattismo nella Mostra di pittura moderna italiana promossa nel 1936 da Rho, Radice e Sartoris, di aderire nel 1938 al movimento promosso da F. Ciliberti e M. Bontempelli, insieme con Radice, che diede vita al primo e unico quaderno di Valori primordiali, di sottoscrivere nel 1940 il manifesto del «Gruppo primordiali futuristi Sant’Elia», presentato da F.T. Marinetti e firmato, tra gli altri, da Badiali, Prina, Radice e Rho” (www.treccani.it).

1934

Le precarie condizioni economiche, costringono l’artista a eseguire piccoli lavori presso altri artisti: disegna tessuti nell’atelier di Carla Badiali e successivamente, con l’amico Sala, avvia una propria produzione; aiuta Rho a formare bassorilievi e sculture in gesso; insegna disegno al Ginnasio di Erba e nel dopoguerra apre un laboratorio di restauro di dipinti, disegni e incisioni.

1935

Collabora con Rho alla realizzazione di tre rilievi astratti in gesso.

1936

Risalgono al 1936 i primi dipinti astratti di Aldo Galli: si tratta di una serie di disegni per rilievi conservati presso la Pinacoteca Civica di Como e di un Bozzetto in creta (collezione privata). E’ l’inizio dell’interesse per l’astrazione, riconoscibile anche nei bozzetti di sculture eseguiti con vari materiali e oggi in parte perduti (vetro, ferro, cemento).

1937

Nel 1937 Aldo Galli, con l’amico Algo Sala, apre uno studio di disegni per tessuti, in via Parini 1 a Como, atelier che resterà aperto fino alla partenza di Sala per la Seconda Guerra Mondiale.

1938-1943

Numerosi studi preparatori per sculture e plastici, rimasti sotto forma di bozzetti appartengono a questo periodo: si tratta di lavori in legno imbiancato (quasi mai in legno naturale e colorato) per i quali verrà impiegato il ferro solo nella fase definitiva e dai quali appare evidente lo studio e la ricerca astrattista di Galli. Di questo periodo sono le due opere conservate presso la Pinacoteca Civica di Como, la Scultura del 1938 e la Scultura del 1942.
Nel 1939, con un dipinto ad olio su tavola, Galli inizia a dedicarsi continuativamente alla pittura astratta, utilizzando ogni diversa tecnica, dall’olio all’acquarello, dall’encausto alla tempera.

1943

Nel 1943 Aldo Galli viene invitato a partecipare alla mostra collettiva presso la Galleria Borromini di Como (fondata da Ciliberti), dove espone i suoi lavori con Carla Badiali, Mario Radice e Manlio Rho.

1946

Partecipa alla mostra collettiva tenutasi presso la Galleria Ciliberti di Milano, esponendo due opere sculture, ovvero Scultura del 1940 e Scultura del 1943.

1947

Nel 1947 Galli partecipa alla mostra parigina Salon des réalités nouvelles con la Scultura del 1940. A partire da questa data, Galli inizia  ad interessarsi di restauro di quadri, libri e stampe antiche, cercando di procurarsi un lavoro stabile: molti privati e altrettanti enti pubblici, tra cui i Musei Civici di Como, si rivolgeranno a lui per interventi di restauro di opere d’arte, sia su tela che su muro.

1948

Nel 1948 partecipa alla Mostra del bianco e nero, al Circolo della stampa di Como, dove instaura da subito un forte legame con Gianni Mantero, fondatore a Como della Società bianco e nero ex libris, che promuove edizioni, esposizioni e convegni, tutte iniziative dedicate alla divulgazione degli ex libris, fortemente improntate a un ideale spirito di scambi internazionali. Riprendendo i primi studi presso lo studio Binaghi, inizia nuovamente a lavorare come incisore, realizzando opere grafiche ed ex-libris e alternando lavori differenti.

1949

La sua opera incisa viene proposta all’interno della Exposition du livre italien presso il Musée Cantonal des Beaux-Arts di Losanna.

1950

Aldo Galli partecipa al quinto Salone Réalités nouvelles a Parigi, esponendo alcuni dipinti del 1947 e qualificandosi solo come pittore. Per un paio di anni a seguire, l’attenzione di Galli si focalizzerà sulla pittura e sulla grafica.

1953

Il 1953 segna il ritorno di Galli all’attività scultorea con la realizzazione di alcuni bozzetti per tre rilievi policromiper la facciata di un edificio industriale e alcune incisioni. Sollecitato dall’architetto Adolfo Franchini che voleva inserire una sua scultura nella stazione di servizio con distributore di benzina sul lungolago di Como da lui progettata, Galli realizza tre bassorilievi d’interesse spaziale e plastico. L’architetto Franchini realizzerà un fotomontaggio con il progetto della stazione e uno dei bassorilievi di dimensioni 3×3 m, fotomontaggio che verrà pubblicato e commentato da alcuni importanti riviste europee di architettura e arte.

1955

Nel 1955 Galli viene invitato alla mostra Le mouvement dans l’art contemporain al Musée cantonal des beaux-arts di Losanna.

1962

Aldo Galli, che si avvia ad essere riconosciuto a livello internazionale, viene invitato alla Exposition internationale d’art constructiviste, al Musée d’art moderne di Céret e venne acquistato il suo dipinto Composizione del 1962.

1963

Nel 1963 Galli propone di realizzare una Raccolta di disegni e opere grafiche di alcuni autori comaschi per la Biblioteca Comunale di Como; la proposta viene accolta positivamente dai diversi artisti e la collezione viene presentata al pubblico nel 1964, con l’idea di ampliarla nel tempo. Sulla scia di questa raccolta, nel 1985 verrà pubblicato anche un inventario – catalogo con 988 lavori di 117 autori.

1964

Nel 1964, Alessandro Bortone, direttore della Biblioteca Comunale di Como, realizza la prima brochure sull’opera di Galli, e raccoglie nella Sala Benzi della biblioteca alcune opere dell’artista.

1966

Nel gennaio del 1966 Galli allestisce la sua prima mostra personale esponendo nei locali della Biblioteca Comunale di Milano: espone 61 opere tra sculture, disegni, chine, incisioni, acquarelli, tempere ed oli eseguiti tra il 1943 e il 1964.
Nel mese di giugno è presente alla Mostra, allestita da Nello Ponente alla XXXIII Esposizione Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Aspetti del primo astrattismo italiano Milano – Como 1930-1940, con due sculture, una in legno del 1938 e una in legno e ferro del 1939.

1968

Nel 1968, presentato da Luciano Caramel, Galli espone disegni e acquarelli nella Galleria privata La Colonna (Como) e nello stesso anno, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino acquista una sua scultura del 1939 per la propria collezione.
In qualità di Segretario della Società bianco e nero ex libris fondata a Como da Mantero, contribuisce alla realizzazione della mostra, tenutasi a Villa Olmo nel 1968, in occasione del XII Congresso internazionale della società.
Nel dicembre del 1968 Galli, come altri artisti, dona una sua opera del 1963 al nuovo Museo d’Arte Contemporanea a Firenze, per “ri-costruire” il patrimonio artistico perduto e andato distrutto durante una disastrosa alluvione.

1969

Alla fine degli anni Sessanta crescerà in Italia l’interesse, anche dal punto di vista storico, per l’astrattismo italiano nel periodo tra le due guerre e diverse saranno le mostre dedicate al tema che vedranno Aldo Galli  invitato a esporre le proprie opere. Tra le mostre più importanti, che attirarono l’attenzione di critici e collezionisti, si ricordano la mostra tenutasi a Milano presso la Galleria Vismara Arte, la mostra tenutasi a Brescia  nella Galleria Schneider e l’ampia esposizione personale a Torino presso la Galleria Martano Due, dove Galli partecipa con 15 sculture, 18 studi per sculture, 23 dipinti, 12 disegni e 9 incisioni a partire dal 1938 (catalogo con testo di Alberto Longatti).
A cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta diverse sono anche le sculture che Galli realizza come pezzi strutturali di architettura; nei dipinti, nei disegni e nelle incisioni del periodo si accentuano le complicazioni prospettiche e sono esaltate le possibilità combinatorie della composizione. Tra gli altri, dipinge una serie di oli su tela o su tavola intitolata Officina, in cui le immagini evocano strutture architettoniche e macchinari industriali (Officina 1, 1969; Officina 3, 1973-74).

1971

Nel 1971 Galli incontra Sidrach Andreini, titolare di un laboratorio di falegnameria a Marina di Pietrasanta, che apprezzando l’uomo e l’artista, mette a sua disposizione strumenti e materiali per realizzare molte delle opere e sculture che fino a quel momento Galli aveva potuto solo disegnare e immaginare. Tra il 1971 e il 1974 soggiorna tra Lucca, Camaiore, Marina di Pietrasanta, operando presso laboratori per la lavorazione dell’ottone (Industria Oreste Pardini di Camaiore) e dell’alluminio anodizzato (Officina Puccinelli di Lido di Camaiore).
Nello stesso anno elabora i progetti per la fonte battesimale e le vetrate della Chiesa di Muggiò a Como, che non verranno realizzati.

1972

Nel 1972 il Comune di Milano per ampliare la propria collezione acquista due opere di Galli, una grande scultura del 1940-1943 e un dipinto del 1969.

1974

Realizza una delle sue ultime sculture in alluminio anodizzato, su disegno del 1938, alla quale precedono numerosi bozzetti e il disegno esecutivo.  

1976-1978

Tra il 1976 e il 1978 Aldo Galli si specializza in un ulteriore ambito, disegnando e creando gioielli in oro e  pietre preziose, utilizzando disegni del 1974-1975.

1979

L’amministrazione Provinciale di Como, riconoscendo l’intero opera di Galli, nel 1979 gli conferisce una medaglia d’oro, per i suoi meriti artistici.

1981

Il 6 marzo 1981 Aldo Galli muore a Lugano; dopo funerale il avvenuto nella Basilica di San Fedele a Como, il corpo venne deposto al Cimitero Monumentale della città.
Dopo la sua morte, nel 1982,  per allestire una sala dedicata all’artista presso la Pinacoteca Civica di Como, venne acquistato un gruppo di sue opere e alcune vennero donate dalla sorella.
“Il valore riconosciuto al G. nell’ambito di coloro che per primi aderirono all’astrattismo in Italia deriva soprattutto dalla sua attività di scultore, segnata da ‘una profonda conoscenza delle materie da plasmare’ (Longatti, 1969) e dalla sapienza tecnica con cui trattò il modellato. L’originalità del lavoro del G., inoltre, si profila nel contesto di un astrattismo tendenzialmente bidimensionale, per il fatto che le sue composizioni, in scultura come in pittura, furono le uniche nelle quali vennero costantemente ingaggiate la terza dimensione e l’uso della prospettiva finalizzati alla resa di uno spazio reale, capace, però, di evocare una dimensione ideale e metafisica” (www.treccani.it).


BIBLIOGRAFIA

BIBLIOGRAFIA redatta sulla base di:

  • CAVADINI, Luigi, Aldo Galli. Catalogo generale, Como: Cesarenani Editrice, 2003
  • LONGATTI, Alberto, in Aldo Galli, Catalogo Mostra, Galleria Martano Due, Torino, 1969
  • LONGATTI, Alberto, Aldo Galli, Como: Edizione Riviste Como, 1983
  • www.treccani.it
  • www.caldarelli.it/harmonices/galli.htm
  • www.robertalietti.com/artists/aldo_galli.html 
  • www.comune.cernobbio.co.it/c013065/images/Biblioteca%20virtuale/Aldo%20Galli%201.pdf
  • https://www.centrocasnati.it/index.php/sections/il-centenario-della-nascita-di-aldo-galli-al-centro-studi-casnati/

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