MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

Manlio Rho

Como, 15 Febbraio 1901 - Como, 07 Settembre 1957

1901

Manlio Rho nasce a Como il 15 febbraio 1901, da Felice Rho e Giuditta Grasseni, titolari di una ditta di passamanerie.

1903

Fino al 1903 Manlio Rho abita in via Garibaldi 10 a Como, dove ha sede anche l’azienda, per poi trasferirsi successivamente in via Rovelli 9, sempre a Como.

1914

Frequenta le Scuole Tecniche di Como e in seguito l’Istituto Tecnico “Caio Plinio Secondo” nella sezione di Ragioneria. Fin da giovanissimo, dopo aver frequentato l’Istituto Carducci di Como, inizia a dipingere occupandosi inoltre di locandine pubblicitarie. Tra i suoi professori di pittura si ricorda il prof. Achille Zambelli e il prof. Angelo Bassi, mentre studia con Pietro Clerici scultura.

1918

Sono del 1918 i primi quadri, probabilmente dipinti nello studio ricavato in una torretta della casa famigliare, in via Odescalchi.

1920

Dal 1919 al 1920 si dedica all’insegnamento di pittura e scultura nel Corso di Arte decorativa presso la Scuola di Disegno e Arte applicata all’Industria di Erba, dove insegnerà fino al 1937; inoltre insegna anche in diverse scuole professionali, tra le quali la Scuola di Disegno e Arte Applicata di Torno, l’Istituto Pro Cultura Popolare “Giosuè Carducci” di Como, il Collegio “Baragiola” di Como (dove rimarrà fino al 1928) e la Scuola Professionale “Basilio Casnati” di Fenegrò (Como – 1926-1927).
Negli anni Venti, insieme a molti altri artisti e architetti comaschi (tra cui gli architetti Giuseppe Terragni, Pietro Lingeri, Cesare Cattaneo e Alberto Sartoris e gli artisti Mario Radice, Eligio Torno, Carla Badiali, Carla Prina e Aldo Galli), è parte attiva del fermento culturale che investe Como, facendo parte dell’omonimo Gruppo comasco. Egli stesso è in contatto con esponenti delle avanguardie dell’astrattismo europeo, tra cui i pittori Kandinskji e Malevic.

1921

Nel 1921 si diploma in Ragioneria all’Istituto Tecnico.

1922-1930

Durante questo periodo, Manlio Rho, si dedica all’attività di disegno di cartelloni e manifesti pubblicitari; collabora, come redattore e disegnatore, al settimanale satirico-sportivo “La Zanzara” (Como: Football Club), sul quale compariranno caricature di Giuseppe Airoldi e Giuseppe Terragni.
Nel 1923 vince il concorso per il bozzetto della testata della “Rassegna della Piccola Permanente d’Arte Moderna” di Como e nello stesso anno elabora due bozzetti per il cartellone – manifesto dei campionati europei di remo, esposti alla sede della “Canottieri Lario”.

1923

Nel 1923 viene assunto come segretario-economo del Regio Istituto Nazionale di Setificio Paolo Carcano di Como (carica poi ottenuta di ruolo su concorso nel luglio del 1927) e nello stesso anno studia pittura e modellato con Eligio Torno.

1924-1925

Collabora al periodico “Tessuti d’Italia” scrivendo articoli di carattere tecnico.

1924-1929

Dal 1924 al 1929 Rho è impegnato anche nel disegno di copertine di pubblicazioni di Case Editrici Musicali, tra le quali la casa editrice “Emilio Gennarelli” di Napoli, la “Benini e Rampoldi” di Como e la “G. Carisch” di Milano (fra cui musiche e testi delle canzoni di A. R. Borella, E. Tagliaferri e G. Rampoldi).

1928

Nel 1928 Manlio Rho sposa Letizia Fiocchini a Como e nell’agosto del 1929 nasce il figlio Enzo.

1929

Nel luglio del 1929 diventa capo del reparto stampa nella Tessitura Serica “Aliverti e Stecchini” di Como, mantenendo l’incarico fino al 1942; nello stesso anno Rho si dimette dalla carica di segretario-economo dell’Istituto di Setificio.

1930

Dal 1930, nello studio in via Cinque Giornate, lavora insieme agli architetti Giuseppe Terragni, Luigi Zuccoli, Cesare Cattaneo, Alberto Sartoris e Pietro Lingeri, i pittori Mario Radice e Carla Badiali, lo scultore Aldo Galli e il filosofo Franco Ciliberti, protagonisti della cultura comasca.

1931

Realizza i cartelloni per la stagione lirica al Teatro Sociale di Como.

1932

Nel 1932, come grafico, realizza due “cartelle dei colori” per conto dell’Ente Moda di Torino insieme al rappresentante della “Tintoria Comense”, Luigi Guggiari e al pittore Ugo Bernasconi.

1933

Le prime opere astratte nascono all’inizio degli anni Trenta, dopo alcuni esperimenti figurativi che abbandonano le iniziali tendenze novecentiste, opere, tra cui si ricorda la Composizione  del 1933, che verranno esposte in importanti rassegne.

1934

Nel 1934 Rho viene nominato Fiduciario Provinciale del Sindacato Belle Arti della Lombardia (incarico che coprirà fino al 1942) e nello stesso anno, entra a far parte della commissione igenico-edilizia del Comune di Como.

1935

Nel 1935 Manlio Rho è invitato ad esporre alla Mostra astratta di bianco e nero, presso la Galleria del Milione a Milano insieme a Mario Radice.
A seguito della nomina, nel 1934, come Fiduciario Provinciale del Sindacato Belle Arti della Lombardia (1934-1942), diviene membro, dal 1935 al 1938, del comitato di redazione della rivista mensile “Broletto”, diretta all’epoca da Alberto Savinio e Carlo Perone (Como: Casa Omarini).

1936-1937

Nel 1936 organizza e collabora a Como con Radice e Sartoris nell’allestimento della Mostra di Pittura Moderna Italiana tenutasi a Villa Olmo, che riserva grande spazio alla sezione astratta e dove, per la prima volta in Italia, il gruppo astrattista italiano espone al completo (presentati da Sartoris, oltre a Rho, vi partecipano Radice, Lucio Fontana, Gino Ghiringhelli, Osvaldo Licini, Alberto Magnelli, Fausto Melotti, Enrico Prampolini, Mauro Reggiani, Atanasio Soldati e Luigi Veronesi); nel 1937 collabora con gli stessi  nell’allestimento della Mostra Coloniale per il I annuale della vittoria imperiale (progetta insieme a Radice la sala delle Medaglie d’Oro) e promuove la rassegna “La pittura nella scuola moderna di Milano” tenutasi a Como.
Sempre del 1937 sono i disegni del frontespizio del libretto-programma per il concerto dell’orchestra sinfonica di Vienna al Teatro Sociale di Como.

1938

Nel 1938 aderisce ed è tra i promotori del gruppo “Valori Primordiali”, firmando due anni più tardi, nell’ottobre del 1940, il Manifesto del gruppo primordiali futuristi Sant’Elia insieme a Marinetti, a Ciliberti, alla Badiali, ai fratelli Cattaneo, a Licini, a Lingeri, a Nizzoli, a Prampolini, a Radice, a Sartoris, a Terragni, a Magnaghi e a Terzaghi.
A partire dal 1940 Rho partecipa a numerose Biennali Internazionali d’Arte di Venezia: nella prima, del 1940, partecipa con tre pitture alla Mostra Futurismo italiano: gli aeropittori e l’aeroritratto simultaneo; nella seconda del 1942 (XXIII), partecipa alla Mostra del futurismo italiano; e poi vi parteciperà ancora nel 1948 (XXIV), nel 1950 (XXV), nel 1954 (XXVII), nel 1956 (XXVIII), nel 1958 (XXIX – importante retrospettiva), nel 1966 e nel 1986. Nel 1955 gli venne assegnato il Compasso d’Oro per una stampa di  tessuto.

1939

Manlio Rho nel 1939 promuove l’acquisto da parte di alcuni industriali comaschi di una novantina di disegni di Antonio Sant’Elia, che successivamente vengono donati al Comune di Como, per evitarne la dispersione in collezioni private.
Nello stesso anno trasferisce lo studio da via Cinque Giornate in piazza Roma e successivamente in via Porta 3.

1942-1943

Dal 1942 sino alla sua morte, Rho insegna disegno ornamentale-artistico presso l’Istituto Tecnico Industriale di Setificio Statale “Paolo Carcano” di Como, nella sezione periti disegnatori di tessuti (dal 1° ottobre 1955 è nominato professore di ruolo).
Nel 1943 Rho costituisce la “Galleria Como”  diretta da L.F. Bolaffio, per favorire le esposizioni di opere di pittori comaschi e residenti a Como, dapprima in via Cinque Giornate n°10, sede concessa gratuitamente dall’Unione Provinciale Professionisti e Artisti e, successivamente, dall’ottobre del 1945, in via Carducci n°1 (nel maggio 1946 rassegna al Sindaco la licenza di esercizio come titolare della galleria).
Sempre nel 1943 Rho è nominato membro della Commissione Amministrativa della Civica Biblioteca del Comune di Como.

1945

Nel ottobre 1945 riceve l’incarico e organizza due corsi di Arte Applicata (corso preparatorio e corso applicato) per sette sezioni dell’ “Associazione Giosuè Carducci Pro Cultura Popolare” di Como.

1946

Dal 1946 è consulente tecnico e artistico della sezione stamperia ad alta moda della “Tintoria Comense”, consulente tecnico e artistico per la stampa dei tessuti di arredamento della “Società Commercio Tessuti Artistici SOCOTA”, consulente tecnico-artistico per la ditta “Tessuti Fede Cheti” e per la stampa di tessuti della “Filande e Tessiture Costa”.

1947

Nel 1947 espone alla mostra “Arte astratta e concreta” nelle sale di Palazzo Reale a Milano.

1949

Nel luglio del 1949 Rho fa parte del Comitato esecutivo per la “Prima mostra commemorativa di Giuseppe Terragni”, allestita nel salone del Broletto a Como.

1951-1954

Come membro della Commissione Igenico-Edilizia del Comune di Como, Rho viene riconfermato nel suo incarico per il triennio 1954-1957.

1953

Rho è Membro del Comitato Ordinatore della 12° Mostra d’Arte, in occasione del 50° di fondazione dell’Associazione Giosuè Carducci “Pro Cultura Popolare” di Como.
Su incarico della Presidenza dell’Istituto Nazionale di Setificio in Como, Rho studia, nel 1953, la sistemazione e l’allestimento delle due sale del “Museo Serico”.
Inoltre a partire da questo anno, come Consulente dell’Ente Villa Olmo, fa parte dei Comitati Esecutivi per le mostre: giugno – settembre 1953 Bernardino Luini; giugno – settembre 1954 Pittori Lombardi del Secondo Ottocento; settembre 1954 Mostra Nazionale della Fotografia Artistica Alpina; ottobre – novembre 1954 Le Corbusier; maggio – luglio 1955 I Benois; luglio – agosto 1956 La Figura Umana nell’Arte dei Primitivi.

1954

Nel 1954 Rho è Membro sia della Commissione incaricata di curare la scelta e la presentazione della produzione tessile nazionale alla X Triennale di Milano, sia della Commissione giudicatrice del concorso internazionale disegni per tessuti stampati da arredamento “SOCOTA”.

1957

Nel 1957 Rho è Membro del Comitato Esecutivo che collabora all’organizzazione della Mostra a Villa Olmo, Colori e forme nella casa d’oggi tenutasi da luglio ad agosto, dove egli stesso espone in due “stands” dei pannelli decorativi (Casa per vacanze Stanza dei bambini).
Il 7 settembre 1957 Manlio Rho morirà nella sua abitazione, in via Odescalchi n°12 a Como, all’età di soli 56 anni.

Nel 1958, il premio di pittura e scultura Colonnina d’oro, istituito annualmente dal giornale “Corriere della Provincia” di Como, verrà intitolato Colonnina d’oro Manlio Rho, per volontà del Senatore Lorenzo Spallino e, nel 1964gli verrà dedicata una sala della Mostra Permanente di Antonio Sant’Elia a Villa Olmo.
“Tra le mostre postume è particolarmente significativa la grande retrospettiva organizzata a Como, a Villa Olmo, nel 1966; tra le altre rassegne nelle quali sono state presentate sue opere si ricordano soprattutto la XXIX Biennale di Venezia (1958), la IX Quadriennale di Roma (1965), la XXXIII Biennale di Venezia (1966), con mostre retrospettive, l’esposizione “Arte concreta – Der Italienische Konstruktivismus” a Munster e ad Amburgo nel 1971; “Avantgarde – Como 1910-1940”, a New York nel 1976; la mostra “Anni Trenta” a Milano nel 1982, la mostra “Generazione primo decennio” a Rieti 1965 e la mostra “Il Tempo degli Astratti” a Riva del Garda 1986″ (www.caldarelli.it/rho/bio/bio.htm).


BIBLIOGRAFIA

BIOGRAFIA redatta sulla base di:

  • CARAMEL. L., LONGATTI, A., PEROGALLI, C., Manlio Rho: catalogo della mostra retrospettiva: Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano 15 novembre – 15 dicembre 1966, Como: P. Cairoli, 1966
  • www.treccani.it
  • www.archivioflaviobeninati.com/2015/03/manlio-rho/
  • www.caldarelli.it/rho/bio/bio.htm
  • www.uessearte.it/rho.html

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