MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

Mario Radice

Como, 01 Agosto 1898 - Milano, 26 Luglio 1987

1898

Mario Radice nasce a Como il 1° agosto del 1898, dal padre Carlo e dalla madre Elvira Vitali, secondogenito dopo la nascita del fratello Pietro nel 1897. La sua infanzia trascorre nell’abitazione di via Adamo Del Pero a Como, fino a quando tra il 1900 e il 1901 la famiglia si trasferisce in via Serafino Balestra, dove nasceranno le sorelle Felicita (Licia nel 1902) e Rita (nel 1905).

1904-1909

Frequenta le scuole elementari in via Perti a Como.

1909-1916

Frequenta per tre anni la Regia Scuola Tecnica Cesare Cantù e successivamente l’Istituto Tecnico Commerciale Caio Plinio Secondo a Como, dove nel 1916 si diplomerà come perito commerciale e ragioniere.

1912-1918

Tra il 1912 e il 1918 Radice inizia a frequentare due Istituti d’Arte comaschi, dove conosce lo scultore Pietro Clerici e il pittore Achille Zambelli (entrambi suoi professori); da quest’ultimo, nel 1912, prenderà le prime lezioni private di pittura. Contemporaneamente frequenta i corsi serali dell’Istituto Giosuè Carducci “Pro cultura Popolare” e quelli domenicali presso un’associazione di artigiani e decoratori.

1918-1920

Tra il 1918 e il 1920 presta servizio militare: il 19 aprile 1918 è a Torino, dove dal 10 dicembre al 10 maggio frequenta il corso di Allievo ufficiale. Il 4 maggio 1919 riceve un telegramma con la nomina a Sottotenente di artiglieria e mandato  prima a Bergamo e poi a Longanatico. Dal 3 agosto partecipa alla missione militare italiana a Vienna, durante l’armistizio (Missione Militare Armistizio), e successivamente viene trasferito a Parigi,  in Polonia (Missione Interalleata a Varsavia e poi a Posen), a Brescia e infine in Albania. Durante questi suoi spostamenti Radice viene a contatto con le correnti artistiche dell’avanguardista europea che influenzeranno la sua opera.
Il 18 maggio 1920 rientra a Como e viene assunto come impiegato a mezza giornata alla Prefettura di Como, dove lo zio Antonio Casartelli è ragioniere capo.

1920-1921

Dall’ottobre 1920 al dicembre 1921 Radice lavora presso la Società Anonima Ferrovie ed Imprese Elettriche a Camerino, dopo aver partecipato al concorso come impiegato contabile su suggerimento dello zio materno Guido Vitali, direttore generale del gruppo delle Cartiere Fabriano. Nel periodo di frequentazione dello zio Radice apprende le prime nozioni tecniche sulla fabbricazione della carta.
Prosegue i suoi studi iscrivendosi alla Facoltà di Veterinaria dell’Università di Camerino, ma nel 1922 abbandona gli studi.

1922

Rientrato a Como Mario Radice viene assunto come impiegato dalla società che gestisce la navigazione del lago.

1923-1926

Nel 1923 Radice viene assunto come tecnico specializzato dalla Cartiera di Malavedo a Lecco di Carlo Stoppa, dove sperimenta alcune innovazioni di produzione della pergamena vegetale (carta adoperata per avvolgere il burro) e dal 2 maggio al 15 giugno 1923 frequenta il “Corso di merceologia per tecnici cartari” presso la Regia Stazione sperimentale per l’industria della carta e studio fibre tessili vegetali” a Milano.
Dal 1924 al 1930  lavora come operaio specializzato presso una fabbrica di carta, la Cartiera Vonwiller di Romagnano Sesia a Novara, dove incontra la futura moglie Rosetta Martini che nel 1926 gli regala il libro La peinture moderne, di Amédée Ozenfant e Charles-Edouard Jeanneret (Le Corbusier).
I turni lavorativi gli lasciano molto tempo da dedicare sia all’attività pittorica che alle sue invenzioni e studia studiando un nuovo procedimento chimico e meccanico per la produzione di pergamena vegetale.
In questo periodo frequenta con i suoi amici di infanzia Manlio Rho e Giuseppe Terragni. 

1927

Nel 1927 Radice decide di mettersi in proprio e, aiutato dal padre e da alcuni amici, fonda la società Mario Radice & C. per la produzione di carta, con sede giuridica a Como e gli stabilimenti  a Borgo Santa Caterina a Bergamo.
Nel 1927 Radice espone per la prima volta (Testa di contadino) alla mostra di pittura organizzata in occasione dell’esposizione commemorativa della morte di Alessandro Volta, Onoranze a Volta. Mostra Nazionale d’Arte, che si svolse a Como presso l’Istituto Giosuè Carducci.
Nello stesso anno muore il fratello Pietro.

1928

Il 19 gennaio 1928 Radice sposa Rosetta Martini a Ivrea.
Il 21 marzo dello stesso anno la Radice & C. firma un contratto con le cartiere Vonwiller & CO e con le Cartiere di Besozzo e di Maslianico, che prevede l’ interruzione della produzione di carta secondo i nuovi procedimenti da lui introdotti, senza possibilità di aprire qualsiasi attività simile sul territorio italiano in futuro, ricevendo in cambio un cospicuo risarcimento in rate mensili.
Radice decide di presentare all’estero le sue innovazioni nella produzione della carta e nel giugno del 1928 viene assunto dalla S.A. Papelera Argentina di Buenos Aires (una delle maggiori cartiere sudamericane – rappresentata in Italia dalla Pietro Ansaldo & Figli di Genova).
Radice ha così occasione di recarsi presso gli stabilimenti di Bernal e di Zarate (Argentina) per occuparsi del montaggio e della messa a punto di una nuova macchina per la produzione della pergamena vegetale, fornita dalla Ditta Figli di Carcano Gerolamo di Maslianico.

1929

Il 27 febbraio 1929 nasce la prima figlia Francesca. Risente della crisi economica e del crollo del dollaro e della Borsa di New York, valuta con la quale veniva pagato.

1930-1932

Concluso il lavoro nella fabbrica di Zarat torna a Como dove va ad abitare in via Giovio. A partire dal 1930 abbandona il lavoro per dedicarsi completamente alla pittura, nel suo primo studio in via Cinque Giornate insieme a Manlio Rho.
La fabbricazione della carta rimane comunque una sua passione e progetta un impianto industriale per l’imprenditore Terenc Toçit di Tirana, per la produzione a ciclo continuo 24 ore su 24 di 2-3 tonnellate di carta giornaliera.
Dal 19 ottobre al 19 novembre espone una Figura alla I Mostra Provinciale d’arte a Como, al Salone del Broletto.
Tra il 1930 e il 1932 Radice fa quattro viaggi all’estero che gli permettono di entrare in contatto con molti  pittori europei: in particolare si recherà a Parigi, dove frequenta Léger, a Colonia, a Düsseldorf e a Basilea.

1931

Sempre seguendo la sua passione per la produzione della carta, nel febbraio 1931 progetta per Zaverio Fumagalli, imprenditore cartario di Buenos Aires, un impianto per 20 operai per la produzione di 10 tonnellate giornaliere di carta.
A partire dal 1931 sino al 1933 progetta mobili per la Ditta Augusto e Filippo Proserpio di Mariano Comense, ottenendo per alcuni di questi il Primo premio alla Mostra nazionale dell’Artigianato di Firenze del 1933.
Alla Mostra di artisti comaschi pro opere assistenziali fasciste, tenutasi al Salone del Broletto di Como nel 1933, espone Natura e albagia  e due dipinti dal titolo Ritratto.

1932-1933

Nel 1932, in occasione della 3° Mostra d’Arte del Sindacato regionale Fascista di Belle Arti di Lombardia, al Palazzo della Permanente di Milano, espone il dipinto Ritratto della madre e successivamente, collabora alla realizzazione degli allestimenti delle sale progettate da Giuseppe Terragni e da Nizzoli alla Mostra della Rivoluzione Fascista, al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Presso la Galleria Il Milione di Milano, con gli amici architetti Terragni, Lingeri, Bottoni, Figini e Pollini, il pittore Ghiringhelli e gli storici Bardi e Bontempelli, Radice partecipa alla formazione del gruppo “Quadrante” (arti plastiche), che nel 1933 fonderà l’omonima rivista mensile “Quadrante” (Milano – Roma) dedicata all’architettura e alle arti (primo numero maggio 1933).
Il 1933 è anche l’anno di partecipazione insieme a Terragni, Lingeri, Cereghini, Giussani, Mantero, Ortelli, Dell’Acqua, Ponci e Nizzoli, alla V Triennale Internazionale di Milano, dove Radice realizza un affresco per la Casa dell’Artista sul Lago (Lottatori Nudo di donna). Sempre nello stesso anno, riceve da Terragni l’incarico per la realizzazione le decorazioni interne della casa del Fascio di Como, composte da otto grandi affreschi e due pareti intere in bassorilievo in policromo dipinte anch’esse in affresco, realizzate tra il 1933 e il 1936. Inoltre realizza altri elementi nel salone dell’ingresso e in quello del Consiglio (grande lampadario, tabelle, ecc…) che fanno parte di un insieme unitario in armonia con la nuova architettura.
Espone inoltre alla Mostra d’arte al Broletto di Como e alla I Mostra Interregionale dei Sindacati Fascisti di Belle Arti di Firenze.

1934-1935

Insieme all’amico e architetto Luigi Zuccoli, progetta la tomba di Mariella Testoni, al Cimitero Monumentale di Como e in questo periodo si intensificano i rapporti con Reggiani, Ghiringhelli e Bogliardi, Soldati, Fontana, Melotti e Rho, anche quest’ultimo coinvolto nell’adesione  all’astrattismo. 
Nel 1934  Radice e Rho partecipano alla prima Mostra di Arte Astratta presso la Galleria Il Milione a Milano e alla Mostra Astratta di Bianco e Nero nel 1935, sottoscrivendo, con Licini, Fontana e Melotti, il primo manifesto di poetica astratta.
Tra il 1934 e il 1935 Radice conosce, presso lo studio di Giuseppe Terragni, il neo-laureato Cesare Cattaneo, con il quale da subito instaura una grande amicizia e collaborazione e il podestà di Como, Attilio Terragni, li incarica di progettare una fontana da collocare nel centro del piazzale di Camerlata.
Progetta inoltre l’allestimento del palcoscenico del teatro Politeama di Como per la “Giornata Mondiale del risparmio”, collabora al Progetto di concorso per il piano regolatore di Como e all’allestimento della Mostra dell’agricoltura a Firenze.

1935

Nel 1935, Mario Radice, insieme ad alcuni architetti e all’amico Zuccoli, progetta e realizza alcuni negozi a Como (libreria Antonio Noseda, Cappelleria Marelli, Tappezzeria Cappi) e trasferisce per tre anni il suo studio a Milano, in via G. Pepe 32 nella Casa Rustici-Comolli, condividendo tre ambienti-studio per artisti con Lucio Fontana e Aligi Sassu.
Nel 1935 Radice collabora anche con Terragni e Lingeri alla realizzazione dell’allestimento per la sala del Canottaggio alla Mostra dello Sport, tenutasi presso il Palazzo delle Arti di Milano.

1936

Nel 1936, partecipa alla VI Triennale Internazionale di Architettura e Arti Decorative, con  la grande scultura astratta denominata “Fontana di Camerlata” (distrutta in un bombardamento durante la seconda guerra mondiale).
Nello stesso anno vince il premio del “Cartellone Lariano” (opera grafica) per le manifestazioni internazionali di cinematografia scientifica a Villa Olmo.
Sempre presso Villa Olmo a Como, Radice promuove, con Rho e l’architetto Alberto Sartoris e con la collaborazione della Galleria del Milione, la mostra di pittura moderna: la sezione astratta comprende tra gli artisti Fontana, Ghiringhelli, Licini, Magnelli, Melotti, Prampolini, Radice, Reggiani, Rho, Soldati e Veronesi. 
Insieme all’architetto Zuccoli, progetta la tomba dell’aviatore Invernizzi, e nello stesso anno esce il numero 35-36 della rivista “Quadrante” dedicata unicamente alla Casa del Fascio di Terragni a Como per la quale aveva realizzato importanti pitture murali.
Diverse sono le esposizioni di questo periodo: dal 2 al 18 dicembre 1936 espone alla Galleria Moody di Buenos Aires la Primera exposicion de dibujos y grabados abstracts (quattro disegni); espone sedie e tavoli da lui progettati alla Mostra Artigianato di Firenze; espone alla VII Mostra del Sindacato Interprovinciale fascista di Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente.

1937

Nel 1937, Radice, con Rho e Sartoris, promuove le mostre a Como La pittura nella scuola moderna di Milano, tenutasi alla Galleria del Milione, e la Mostra coloniale celebrativa della vittoria Imperiale, tenutasi a Villa Olmo, dove progetta ed esegue in collaborazione con Rho la Sala delle medaglie d’oro e il Sacrario dei Caduti; inoltre espone alla VIII Mostra del Sindacato Interprovinciale fascista di Belle Arti di Milano al Palazzo della Permanente.
Negli ultimi mesi del 1937 collabora al progetto di concorso per il Palazzo della Civiltà italiana di Angelo Bianchetti e Cesare Pea per l’Esposizione Universale di Roma del 1942 (E42) con studi di decorazioni e collabora ai disegni di decorazioni pittoriche e alla realizzazione del lampadario – sistema di illuminazione per il Palazzo dei ricevimenti e dei congressi progettato da Terragni, Lingeri e Cattaneo. Per la stessa esposizione esegue insieme a Marcello Nizzoli il bozzetto del manifesto per il concorso sul cartellone ufficiale della manifestazione.
Dal 1937 inizia a elaborare il tema compositivo da lui chiamato G.R.U..

1938

Nel 1938 partecipa con Terragni e Cilberti alla fondazione del gruppo e della rivista “Valori Primordiali” (Milano e Roma), firmando, nel 1939, il Manifesto del Gruppo Primordiali Futuristi Sant’Elia.
Termina il grande affresco iniziato nel 1937 all’interno della Colonia marina Redaelli a Cesenatico, che rappresenta operai in fabbrica e sopra al quale Nizzoli dipingerà una grande Vittoria alata e degli edifici industriali.
Alla IX Mostra d’arte. I mostra del Cartellone e della Grafica pubblicitaria, espone alcuni dipinti e il 3 giugno riceve la promozione a Capitano nel ruolo di complemento.
Nel dicembre 1938 espone con Rho, Ghiringhelli, Licini, Reggiani e Soldati alla mostra Dopo il Novecento curata da Giolli e Ciliberti a Milano, nella Galleria del Circolo Riccardo Barbera (Galleria Dedalo).

1939

Nel febbraio 1939 Radice partecipa, insieme a Rho, Licini e Soldati, alla III Quadriennale d’Arte Nazionale al Palazzo delle Esposizioni di Roma, nella sezione curata da Marinetti, mentre in maggio espone con Rho e Prampolini alla Mostra di pittura e scultura moderna, al Palazzo del Dopolavoro di Legnano.
La collaborazione con l’architetto e amico Cesare Cattaneo si fa intensa: negli anni che precedono la morte di Cattaneo avvenuta nel 1943, studiano e propongono schemi di chiese moderne e funzionali. Le tavole di progetto e i disegni verranno successivamente esposti nel 1969 a Monza nella Mostra Aspetti del primo astrattismo italiano, nel 1978 a New York nella Mostra Avantgarde Art – Como 1910-1940 e nel 1988 a Como nella Mostra L’arte e l’ideale. La tradizione cristiana nell’opera di Cesare Cattaneo e Mario Radice.

1940

Le partecipazioni alle mostre di arte astratta diventano sempre più frequenti: alla XXII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, Radice espone alcune sue opere con Rho, su invito di Marinetti (curatore della sezione dedicata al futurismo italiano); successivamente  espone alla Triennale d’Oltre Mare di Napoli.
Nell’ aprile del 1949 Radice riceve l’avviso del Comando del distretto militare che in caso di guerra dovrà recarsi al centro di mobilitazione “deposito reggimento artiglieria alpina” di Merano: il 10 giugno, giorno dell’entrata in guerra dell’Italia, Radice è inviato sul fronte in Valle d’Aosta.

1941

Durante gli anni della guerra Radice continua ad esporre le sue opere: sempre su invito di Marinetti,  espone alla III Mostra del Sindacato nazionale fascista di Belle Arti, mostra tenutasi al Palazzo dell’Arte di Milano (maggio 1941).
L’8 ottobre 1941 Radice riceve una licenza di convalescenza per sette giorni, successivamente prorogata e trasformata in congedo: Radice non parteciperà alla guerra sul fronte russo.
Il 14 dicembre 1941 alla Galleria Ettore Mascioni di Milano, viene inaugurata la Mostra del Gruppo Primordiale Futurista Sant’Elia, dove Radice espone alcune opere con la Badiali, Cattaneo, Licini, Lingeri, Magnaghi, Nizzoli, Prampolini, Rho, Sartoris, Terragni e Terzaghi.

1942

Nel 1942 Radice partecipa alla XXIII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, alla Mostra della sezione di Como del Sindacato fascista di Belle Arti al Palazzo del Broletto e alla Prima mostra degli artisti italiani in arme a Roma. Pubblica due articoli Indagine sulla pittura in “Origini” e Risposta a Soffici – Pittura Moderna in Libro e Moschetto.

1943

Nel febbraio del 1943 Radice espone alla Mostra personale tenutasi alla Galleria d’arte contemporanea di Milano e successivamente alla IV Quadriennale d’arte Nazionale di Roma.
Il 29 novembre nasce la seconda figlia Maria Barbara.

1945-1946

Dal 1945 al 1957 Radice collabora con il giornale milanese “L’Italia”. Il 2 giugno 1945 espone alla mostra Pittura astratta alla Galleria Bergamini a Milano.
Il 15 giugno 1946, come risulta da alcuni scritti presenti nell’Archivio Radice, Mario si accorda con l’editore Vallardi per realizzare le illustrazioni del libro Giuseppe Fanciulli / Grandi capitani (lavoro non ancora terminato nel 1950 e del quale restano illustrazioni a tempera e a olio).

1946-1948

Tra il 1946 e il 1948 sono molte le attività che tengono impegnato Radice: nel 1946 è tra i fondatori di M.A.C., il Movimento di Arte Concreta; nel 1947 realizza delle pitture murali alla VIII Triennale Internazionale d’Arte a Milano e partecipa, come organizzatore, segretario e membro della giuria, alla Mostra Campionario Italiana in Svizzera al Palais des Expositions di Ginevra; nel 1948 partecipa alla XXIV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia; nel 1949 dipinge affreschi presso la casa dell’ingegnere Franco Carcano a Maslianico a Como, casa progettata da Ico Parisi nel 1948.
Nel 1947 morirà la madre Elvira.

1949-1950

Tra il 1949 e il 1950 dipinge ad affresco dei pannelli decorativi per l’esterno della Casa Notari a Fino Mornasco progettata da Ico Parisi. Nel 1950 partecipa alla XXV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, con dipinti che riprendono il tema del ritratto segreto (tema fondamentale nella pittura di Radice), e dipinge due grandi pitture sulla facciata d’ingresso della Mostra Campionaria di Bergamo (inaugurata il 26 agosto).
Nello stesso anno vince, con il dipinto Composizione pentagonale, il premio di pittura Città di Gallarate, e la città stessa acquisterà il dipinto.
Dal 1950 fino alla morte, collabora con il quotidiano di Como “La Provincia”.

1951

Nel 1951 Radice, insieme a Lingeri e a Giovanni Pericoli, progetta l’allestimento delle quattro sale dedicate alla memoria di Raffaello Giolli, Giuseppe Pagano, Edoardo Persico e Giuseppe Terragni; la pavimentazione dell’atrio del primo piano, all’interno del progetto dello scalone e del vestibolo curato dagli architetti Luciano Baldessari e Marcello Grisotti; una tarsia di Vipla e dipinge un affresco sulla cappa di un camino per la Casa per le vacanze progettata da Angeli, Parisi e Saibene, in occasione della IX Triennale Internazionale di Milano.
È di questo anno la partecipazione alle mostre Arte astratta e concreta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e La Jeune Peinture Italienne al Centre d’Art Italien di Parigi.
Il 1951 è l’anno anche della sua pubblicazione della monografia relativa al pittore Ugo Bernasconi e l’anno in cui morirà il padre Carlo.

1952

Radice esegue alcuni affreschi sulla parete sinistra della navata della Chiesa di Santa Maria Assunta di Carbonate in provincia di Como; nel 1952 partecipa alla XXVI Biennale Internazionale d’Arte di Venezia con alcuni dipinti e in particolare il dipinto G.R.U. viene acquistato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.

1953

Realizza e termina quattro grandi mosaici a motivi geometrici per l’esterno e l’interno della Casa di Armando Bini a Monte Olimpino (Como), progettata da Ico Parisi.
Nel 1953 vince il premio di pittura alla II Mostra Nazionale di pittura – Premio città di Monza a Villa Reale, con l’opera Composizione G.A., acquistata poi dai Musei Civici della città.
Partecipa alle mostre: Sei pittori di Milano oggi  e Arte astratta italiana – francese. Art club alla Galleria San Fedele di Milano, Art italien d’aujourd’hui ad Atene, l’82° Mostra Art Club Internazionale: Arte italiana astratta e francese alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la III Mostra pittori d’oggi Italia – Francia a Torino, il Premio Lissone – VIII edizione alla Civica Galleria d’Arte Contemporanea di Lissone.

1954

Nel 1954 Radice fa parte della giunta tecnica esecutiva della X Triennale di Milano; vince il III Premio nazionale di Pittura F.P. Michetti di Francavilla a Mare; espone alla Galleria del Fiore a Milano alla mostra Magnelli, Prampolini, Radice, Reggiani e alla XXVII Biennale internazionale d’arte di Venezia.

1955

Dal 1955 Radice diventa membro del Centro Studi della Triennale Internazionale di Milano e viene nominato nel Consiglio di Amministrazione della XI Triennale di Milano. Per l’ingegner Franco Carcano progetta la cartella Dal figurativo allastratto, mai realizzata. Espone al Palazzo delle Esposizioni alla VII Quadriennale Nazionale d’arte di Roma, tenutasi dal novembre 1955 all’aprile 1956.

1956

Partecipa alla XXVIII Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.

1957-1958

Alla Mostra Colori e forme nella casa d’oggi, tenutasi a Villa Olmo a Como nel 1956, Radice compare tra gli organizzatori e viene nominato presidente del comitato tecnico ed esecutivo, insieme a Piatti, Alberio, Cappelletti, Longhi, Lotti, Parisi, Rho e Somaini: per l’occasione riceve il diploma di medaglia d’oro per la sezione Quadri in un paesaggio con Comp. S.B.3 del 1939-1942 e Composizione C.F.M. del 1935-1936. Diversi sono i premi che vengono consegnati a Radice: nel 1957 vince il primo per l’acquarello alla Morgant’s Paint di Rimini mentre nel 1958 vince il premio Einaudi, alla XXIX Biennale di Venezia, dove espone in una sala personale 21 opere, presentate in catalogo da Guido Ballo.
Il 7 settembre 1957 muore Manlio Rho, suo grande amico.
Nel 1958 progetta una vetrata per il nuovo Palazzo di Giustizia di Como, progettato dagli architettiAllevi, Longhi e Manoukian (non realizzato).
Ottiene una sala personale alle Biennali di Venezia del 1958 del 1966 e del 1979, nonché alle Quadriennali di Roma del 1965 e 1973. Radice partecipa alla Biennale di Venezia negli anni 1940, 1942, 1948, 1950, 1952, 1956, 1966 e alla Quadriennale Nazionale dArte di ‘Roma negli anni 1943, 1947, 1955, 1959, 1960 e 1966.

1959-1960

Il 25 aprile 1959 viene incaricato di disegnare quattro vetrate per il Duomo di Como con “Episodi della vita del Beato Innocenzo XI”, da collocarsi nel transetto sud dietro l’altare del Santissimo Sacramento, vetrate di cui esistono i bozzetti ma che non verranno realizzate. Partecipa  alla Quadriennale organizzata dalla Promotrice delle Belle Arti di Torino dal 24 maggio al 30 giugno 1959.
Nel 1960, grazie al padre di Cesare Cattaneo e al Comune di Como, viene ricostruita la Fontana di Camerlata in piazza Corsica a Como. Nel 1960 partecipa al Premio Marche ad Ancona, alla XIV Mostra nazionale di Pittura, Premio Michetti a Francavilla a Mare, all’Esposizione Nazionale al Valentino – Società Promotrice Belle Arti a Torino, alla Mostra del rinnovamento dell’arte in Italia dal 1930 al 1945 a Ferrara e alla Mostra Italia – Francia a Parigi.

1961

Viene pubblicato il volume 20 disegni di Mario Radice (Edizioni del Milione di Milano – testo introduttivo di Franco Russoli) e partecipa alla mostra Maler und Bildhauer aus Como  a Fulda e alla Mostra Italia – Francia a Torino.

1962-1963

Nel marzo 1962 Radice allestisce la prima importante antologica alla Galleria Lorenzelli di Milano (59 opere rappresentano il suo lavoro dagli anni trenta sino al 1961) ed esegue, nel 1963, un bassorilievo ligneo policromo Labirinto della penitenza per la Chiesa di Santa Maria dell’Osa a Fonteblanda (Orbetello), chiesa progettata da Parisi tra il 1962 e il 1963. Tra le mostre cui partecipa vi sono la XIV Mostra Nazionale, Premio del Fiorino – Pittori italiani e svizzeri  a Firenze, il Premio Marche  ad Ancona e Aspetti dell’Arte Contemporanea  a l’Aquila.

1964

Nel 1964 riceve dal Consiglio Provinciale di Como una medaglia d’oro e il diploma per importanti meriti artistici.

1965

Realizza nella Cappella privata dell’Istituto Missionario delle Assistenti laiche internazionali di Milano il Ciclo di vetrate con episodi abbinati sella vita di Giovanna d’Arco, della Vergine e della Passione di Cristo (commissione ottenuta tramite il fondatore del quotidiano L’Ordine, Don Giuseppe Brusadelli).

1966-1967

Viene inaugurata la personale alla Galleria Il Mosaico di Chiasso e nel novembre 1966- febbraio 1967 partecipa, su invito di Carlo Ludovico Ragghianti, alla Mostra d’Arte Moderna in Italia 1915-1935, tenutasi a Palazzo Strozzi a Firenze.

1968

Viene invitato a far parte della sottocommissione per le arti figurative alla XXXIV Biennale Internazionale d’arte di Venezia. Due mostre personali si svolgono a Milano, alla Galleria Vismara e alla Galleria Martano e due a Torino. Partecipa inoltre alla mostra Esperienze dell’astrattismo italiano 1930-1940 a Torino e a Cantù alla mostra Badiali, Galli, Radice, Rho, Giardina, Salardi.

1969

Partecipa alla mostra Aspetti del primo astrattismo italiano, tenutasi a Monza nella Galleria Civica d’Arte Moderna, ed espone in quell’occasione alcuni disegni relativi ai Progetti di chiesa moderna realizzati con Cattaneo tra il 1939 e il 1943.

1971

Partecipa alla mostra Quattro astrattisti comaschi al Deutsches Vonderau Museum di Fulda (Germania) nella quale gli viene dedicata una Sala personale, alla mostra Arte concreta – Dei italianesche Konstruktivismus a Münster prima e poi ad Amburgo e nei mesi di ottobre e novembre espone per la prima volta con una personale alla Galleria Marlborough di Roma, con la quale collaborerà anche in seguito.

1972

Nel corso dell’anno Radice espone alla Galleria Annunciata di Milano dal 25 ottobre al 13 novembre  (catalogo di Nello Ponente) e partecipa alle mostre: Gli astrattisti del Gruppo Como dagli anni Trenta ad oggi. Radice, Rho, Badiali, Galli, Prina a Milano; Exhibition of Works by Italian Contemporary Artist  a Dublino; The Non – Objective World – 1939-1955 tenutasi prima a Londra, poi a Basilea e a Milano. Partecipa alla II Biennale Europea d’arte contemporanea di Atene.

1972-1973

Espone alla I Mostra: Aspetti dell’arte figurativa contemporanea. Nuove ricerche di immagine e alla II Mostra: situazione dell’arte non figurativa, inaugurata nel febbraio 1973 alla X Quadriennale nazionale d’arte moderna di Roma.
A Torino, nel 1973, viene pubblicato il volume di Guido Ballo Mario Radice, ampia monografia dedicata all’artista e Radice riceve dal Comune di Milano l’onoreficenza Ambrogino d’oro per importanti meriti artistici.

1974

Espone, con tre mostre personali, a Firenze, Galleria d’Arte Spagnoli, a Chiasso, Galleria Mosaico e a Intra, Galleria Corsini.

1976

Nel 1976 la Galleria Marlborough organizza l’esposizione personale itinerante Mario Radice, che viene ospitata a Zurigo (La Chaux-de-Fonds, museo della città svizzera) e a Roma nella sede della galleria, dove la Société des amis des arts acquista l’opera R.O.S.S.  per il museo a Zurigo.

1977-1978

Radice tiene due mostre personali importanti, una grande con 122 opere presso la Promotrice delle Belle Arti al Valentino a Torino nel mese di aprile e una a Vicenza nella chiesa di San Giacomo dal 25 maggio al 5 giugno. Inoltre partecipa all’esposizione di Ginevra Du futurisme au spatialisme. Peinture italienne de la première moitié du XXe siècle al Musée d’art et d’histoire dal 7 ottobre 1977 al 15 gennaio 1978.
La sua intensa  attività artistica viene documentata nel 1978 a Como nell’esposizione Lo spazio armonico. Architettura e pittura astratta a Como. Anni ’20-’40 (Salone di San Francesco – 1-19 marzo) e successivamente Luciano Caramel include alcune sue opere nella mostra Avantgarde Art – Como 1910-1940  a New York a Pierre Hotel (22-24 maggio).

1979

Nel 1979 viene pubblicato, dalla casa editrice Le Edizioni Pantarei di Lugano, il libro di Mario Radice Memorie del primo astrattismo italiano degli anni ’30 e ’40, che ripercorre la sua attività artistica fin dagli anni giovanili e la nascita dell’arte astratta italiana.

1980

Alcune sue opere sono esposte alla mostra Anni creativi al Milione 1932/1939 a Prato (Palazzo Novellucci 7 giugno-20 luglio).

1981

Nel 1981 disegna una Vetrata per la Chiesa di San Giuliano a Como e realizza per un appartamento milanese un pavimento in seminato veneziano.

1982

Si tiene un’importante mostra personale, Mario Radice. Pitture e disegni,  alla Villa Malpensata di Lugano nel 1982 (25 giugno – 15 agosto), dove vengono esposte circa 300 opere, mentre altre sono esposte nella sezione curata da Caramel, Gli astratti. Tra idea e prassi, all’interno della mostra Gli Anni-trenta. Arte e Cultura in Italia (svoltasi a Milano).

1985

Nel 1985 riceve dal Comune di Como l’onoreficenza Abbondino d’oro per importanti meriti artistici.
Nello stesso anno muore la sorella Felicita.
Dal 23 ottobre al 30 novembre si tiene la personale Mario Radice  alla Galleria Lorenzelli di Milano, dove espone 53 opere; dal 24 ottobre al 30 novembre, parallelamente alla precedente, si tiene  la mostra Mario Radice. Opere dal 1924 al 1984 dapprima alla Galleria L’Isola di Roma, e poi alla Galleria il Centro di Napoli nei mesi di dicembre e gennaio 1985-1986.

1986

Nel 1986 viene pubblicata dalla casa editrice Roberto Cantiani di Como una lunga intervista a Mario Radice a cura di Angelo Maugeri.
Infine partecipa con quattro opere all’XI Esposizione Nazionale Quadriennale d’Arte di Roma, tenutasi, diversamente dalle precedenti, al Palazzo dei Congressi dell’Eur.

1987

Mario Radice muore a Milano il 25 luglio 1987 all’età di ottantanove anni.

Nel 2014, Il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto ha dedicato a Radice una grande mostra personale e recentemente, nel 2015, opere di Mario Radice sono state esposte in mostre importanti quali Dolce Vita? Dal liberty al design Italiano al Museo d’Orsay di Parigi (dove è stata esposta la Composizione CFA, unica prova ad affresco superstite della grande composizione murale della sala del direttorio della Casa del Fascio di Como) e Abstraction in Italy alla Galleria Sperone Westwater di New York.


BIBLIOGRAFIA

BIBLIOGRAFIA redatta sulla base di:

  • CARAMEL, L., (a cura di), Radice. Catalogo generale, Milano: Electa – Mondadori, 2002
  • www.89cento.it/mario-radice/
  • www.archivioflaviobeninati.com/2013/05/mario-radice/
  • www.robertalietti.com/artists/mario_radice.html
  • www.berardinelliarte.com/site/mario-radice
  • www.lorenzelliarte.com/it/artisti/mario-radice
  • www.treccani.it/enciclopedia/mario-radice/

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RIFERIMENTI

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