Bolvedro, 25 Gennaio 1894 - Bolvedro, 15 Maggio 1968
Pietro Lingeri nasce il 25 gennaio del 1894 da Tomaso, ebanista, e da Isola Frigerio a Bolvedro, una frazione del Comune di Tremezzo sulla sponda occidentale del lago di Como.
Inizia a lavorare in giovanissima età come stuccatore e plasticatore e, accortosi il maestro stuccatore Invernizzi delle sue doti artistiche, ottiene dal padre l'assenso al trasferimento a Milano, per frequentare i corsi di modellazione della Scuola superiore d'Arte Applicata all'Industria e le scuole per Artefici dell'Accademia di Belle Arti di Brera, dove collabora come plasticista con Antonio Sant'Elia.
Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, presta servizio militare come ufficiale degli Alpini fino alla fine del conflitto nel quale perderà il fratello Angelo.
Nel 1919 viene introdotto dal maestro G. Palanti all'Accademnia di Belle Arti di Brera dove, nel marzo del 1920, ottiene il diploma di licenza tecnica con indirizzo "comune", nel corso della sessione straordinaria per militari e, nel 1926, il diploma di professore di disegno architettonico, dopo aver frequentato il corso speciale di architettura.
Sposa Edita Bordoli, dal cui matrimonio nasceranno i figli Angelo e Pier Carlo.
A questo periodo appartengono diversi progetti che lo vedono impegnato sia a Milano, con la progettazione di negozi, ristoranti, saloni di bellezza, sia sul lago di Como, dove realizza due Monumenti ai Caduti con De Amicis, alcune edicole funerarie e varie sistemazioni di ville. Vince con Giuseppe Terragni il primo premio nel concorso di 1°grado bandito nel 1925 per il Monumento ai Caduti di Como, non realizzato.
Viene iscritto all'albo degli architetti di Milano "per meriti speciali". Nel 1930 ottiene la regolare iscrizione all'albo degli architetti e diviene membro del CIAM. Nel 1932, e poi dal 1935 al 1940, è membro del Direttorio del Sindacato Architetti.
A Milano progetta ventidue esercizi commerciali e ne realizza diciotto, tra cui le ristrutturazioni degli alberghi Manin ed Europa, del ristorante Cassè, del negozio d'abbigliamento Principe di Galles, del salone di bellezza Biancardi e della Galleria del Milione dei fratelli Ghiringhelli che, sotto la direzione artistica di Alberto Sartoris, diviene centro di scambio internazionale tra le diverse correnti europee d'avanguardia e il gruppo comasco.
Partecipa alla IV Triennale di Monza a con i “Salottini di prova” sezione all'interno dell'allestimento della “Sartoria Moderna” ideata con il gruppo comasco composto da M. Cereghini, G.Giussani, G. Mantero e G. Terragni.
Nel mese di marzo Lingeri ed il Gruppo comasco partecipano alla II° Esposizione di Architettura Razionale, tenutasi a Roma nella Galleria Bardi, dove viene presentato il lavoro della Galleria del Milione. Viene completata la sede dell' associazione motonautica A.M.I.L.A. a Tremezzo, i cui lavori erano iniziati nel 1927, una delle prime opere razionaliste italiane che dà a Lingeri visibilità sulle riviste di settore, edificio che Lingeri stesso modificherà nel 1947 per adibirlo ad abitazione privata.
Apre a Milano, in Corso Vittorio Emanuele, uno studio di architettura con Giuseppe Terragni. Viene incaricato da Rino Valdameri, presidente dell'Accademia di Brera, del progetto delle case per artisti sull'Isola Comacina. Viene completata Villa Silvestri a Portezza, i cui lavori erano iniziati nel 1929.
Con il gruppo comasco del M.I.A.R. (M. Cereghini, G.Giussani, G. Mantero, O. Ortelli, C. Ponci, G. Terragni, M. Nizzoli e M. Radice) elabora il progetto per la "casa per l'artista sul lago" per la V Triennale di Milano, che varrà al gruppo il Gran Premio per l'Architettura.
Nel 1933 Lingeri partecipa alla nascita della rivista Quadrante diretta da Pietro Maria Bardi e Massimo Bontempelli ed è sostenitore di "Valori Primordiali", rivista portavoce della corrente pittorica dell'astrattismo e dell'architettura razionale, fondata da Franco Ciliberti e animata, tra gli altri, da Carla Badiali, Cesare
Cattaneo, Osvaldo Licini, Bruno Munari, Marcello Nizzoli, Mario Radice, Manlio Rho, Atanasio Soldati e Giuseppe Terragni.
A Milano viene incaricato di progettare un gruppo di cinque case ad appartamenti, che realizzerà insieme all'amico Giuseppe Terragni: Casa Rustici, Casa Toninello, Casa Lavezzari, Casa Ghiringhelli e Casa Rustici-Comolli.
Incaricato dal presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera del progetto di un insediamento abitativo per per artisti sull'Isola Comacina, effettua i primi rilievi, assieme all'ingegner Cerutti ed al geometra Cavadini, e produce una planimetria con undici casette, un albergo al centro dell'isola con annesso campo per il tennis ed una spiaggia con cabine, progetto che solo nel 1938 si concretizza parzialmente con la costruzione di tre case-studio.
Nel 1934 Lingeri partecipa con P. Bottoni, C. Cattaneo, L.Dodi, G. Giussani, M. Pucci, G. Terragni e R. Uslenghi al Concorso per il Nuovo Piano Regolatore di Como, risultato vincitore.
Partecipa alla stagione dei Concorsi romani insieme a Terragni, con i progetti per il Palazzo del Littorio e per il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi, vincendo in entrambi i casi, il primo premio.
Nello stesso anno viene completata la Casa “a ville sovrapposte” Cattaneo Alchieri a Como, rimaneggiata dallo stesso Lingeri nel 1950.
Tra il 1935 e il 1948 Lingeri, su incarico di Valdemeri presidente dell'Accademia presenta quattro soluzioni progettuali per la nuove sede della Reale Accademia di Belle Arti a Brera: la prima e la seconda con L. Figini, L. Mariani, G. Pollini e G. Terragni; la terza con L.Figini, G. Pollini e G. Terragni; la quarta con L. Figini e G. Pollini.
Partecipa al Concorso per la redazione del progetto della nuova biblioteca Cantonale di Lugano con Giuseppe Terragni.
Riceve la Medaglia d'Oro all'Esposizione Internazionale di Parigi.
E' incaricato da Rino Valdameri, presidente dell'Accademia di Brera e della società dantesca italiana, del progetto per il Danteum da realizzarsi su via dell'Impero a Roma, tempio in onore di Dante che l'architetto svilupperà con Giuseppe Terragni e Mario Sironi per gli interventi scultorei.
Tra il 1938 e il 1944, con C. Cattaneo, L. Origoni, A. Magnaghi e M. Terzaghi, progetta e realizza la Sede dell'Unione Fascista Lavoratori dell'Industria, poi Palazzo dei Sindacati, edificio rimaneggiato dallo stesso Lingeri nel 1966. Partecipa al concorso per la Nuova Fiera di Milano con P. Bottoni, G.Mucchi, M. Pucci e G. Terragni.
Partecipa all'Esposizione al Royal Institute of British Architects a Londra con il progetto della Villa Leoni realizzata a Ossuccio, sul lago di Como.
Diviene membro della Commissione Consultiva per il Nuovo P.R.G. di Milano. Dal 1951 è membro di numerose commissioni urbanistiche e nel 1951 è chiamato a far parte dell'Istituto Nazionale di Urbanistica. Partecipa alla stagione di progettazione dei quartieri autosufficienti: è capogruppo coordinatore della progettazione urbanistica dei quartieri Vialba I INACASA (1956-64) e Monte Olimpino IACP a Como (1956), entrambi in collaborazione con l'Arch. Cerutti; è progettista di singoli edifici abitativi all'interno dei quartieri Comasina INACASA-IACPM (1954-58) e Forlanini Nuovo a Milano (1960-62), INACASA a Biella (1951-53) e INACASA ad Abbiategrasso (1952-58), QT8 (1949-50) a Milano, quartiere sperimentale dell'ottava Triennale, dove vince il Gran Premio per l'Architettura alla nona Triennale con la "Casa alta" INACASA di undici piani, progettata con Luigi Zuccoli.
In questo periodo contribuisce significativamente alla definizione tipologica del condominio, progettandone nunerosi esempi, sia popolari che signorili, per gli imprenditori De Giorgi, Della Rosa e Giorgietti in zone centrali della città e in quelle di espansione (via Sacchi dove dal 1947 ha sede il suo studio professionale, via Legnano, piazza Buonarroti, corso Sempione, via Melchiorre Gioia, via Lomellina, via Calvairate, piazzale Dateo, via San Galdino, piazza Durante, viale Umbria, via Acerenza, Via Piranesi, via Novara, via Costa, via Petrella).
L'agiata committenza industriale e imprenditoriale milanese gli affida la costruzione e ristrutturazione delle proprie dimore, appartamenti in città e case di villeggiatura (villa Bellorini a Stresa, villa Bortoluzzi, a Varese, villa Fraquelli a Griante, villa Bordoli ad Azzano, la sistemazione della villa Albertoni Pirelli di Tremezzo e della proprietà De Angeli Frua a Positano).
Per la stessa committenza privata progetta alcuni edifici simbolo dell'industrializzazione e terziarizzazione milanese: la nuova sede della finanziaria "La Centrale" in via Filodrammatici e il completamento di via Boito e, per De Angeli Frua, nel 1947, il palazzo per uffici, gli stabilimenti di Saronno e Omegna, le colonie estive a Regoledo e a Rimini, oltre a complessi di uffici, quali la sede della Cassa Soccorso e Malattia dei dipendenti ATM (1965).
Si occupa di allestimenti di negozi (Levi, a Milano, 1947-48; Il collezionista, a Milano, 1948-49; Picard, a Genova, 1954-60) e di progetti per edicole funerarie (tombe Levi a Musocco, 1948; Locati a Caronno
Pertusella 1958; Maddalena Longoni a Desio, 1964), nonché di restauri di chiese, quali quella di San Giacomo a Sala Comacina, del 1948.
Nel 1956 Lingeri viene nominato Presidente degli Architetti di Milano e nel 1958, Accademico di San Luca.
La XII Triennale ospita una sua mostra personale.
Riceve dal Presidente della Repubblica il Premio Nazionale d'Architettura.
Negli ultimi anni della sua vita Lingeri si ritira a Bolvedro di Tremezzo in una villa settecentesca acquistata nei pressi della casa natale, da lui restaurata, dove morirà il 15 maggio 1968.
BIBLIOGRAFIA redatta sulla base di: