MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

CASA AFFITTO CATTANEO A CERNOBBIO

Cesare Cattaneo

Opera

L’edificio per appartamenti e negozi a Cernobbio, realizzato su un lotto stretto e lungo, regalatogli dai suoi genitori per la sua Laurea del 1935, precedentemente occupato da un fabbricato a due piani occupato dal “Dopolavoro Savoia”, viene commissionato a Cattaneo dalla sua famiglia nel 1938 e proprio per questo motivo la libertà nella ricerca progettuale da parte dell’architetto appare totale. Cattaneo è committente di se stesso. (Croset, 74; Cavadini N., 21; Selvafolta, 90; Fiocchetto, 118).
L’eredità alla quale il progetto si ispira è immensa, arrivando a proporre una soluzione del tutto originale e personale. I riferimenti derivano in parte da origini cubiste, puriste e neoplastiche, che negli anni Trenta hanno disegnato la produzione europea. E come esponente della “seconda generazione del razionalismo” coniuga questa eredità con i principi più profondi del razionalismo italiano, già assimilati precedentemente (Fiocchetto, 35-36).
L’architetto mostra un’attenzione particolare per le preesistenze: ricostruisce solo in parte una porzione dell’antico fabbricato, per il quale elabora alcuni schizzi di ristrutturazione della pianta, mentre lateralmente si occupa della presenza dell’edificio del Banco Lariano a est e, a filo strada, a ovest dell’Albergo Centrale arretrato con un piccolo giardino, del quale Cattaneo ne prosegue idealmente il tracciato all’ultimo piano dell’edificio con un giardino pensile.
Il fabbricato si inserisce così tra le preesistenze determinando un’interessante dinamica percettiva su via Regina: il “gioco” volumetrico è ottenuto tramite parallelepipedi abitati, balconi e la “gabbia” del loggiato dell’ultimo piano che ne definiscono la composizione anche se la facciata appare slanciata dai pilastri portanti dei tre piani (Cavadini L., 22; Croset, 74).
In un primo momento Cattaneo elabora un progetto di torre a sei piani che si libera verso la vista del lago oltre gli altri tetti e che consegna al Comune di Cernobbio; conscio del fatto che l’altezza potrebbe risultare un problema per l’approvazione, elabora un secondo progetto a cinque piani.
Già dai primi schizzi è possibile osservare come Cattaneo lavori all’alternanza strutturale di campate larghe e strette che rimarrà presente anche nell’opera finale dove emerge il tema della costruzione della doppia facciata: un primo livello costituito dalla facciata vera e propria dell’edificio e un secondo livello rappresentato dagli aggetti di balconi e il loggiato (Croset, 75; Cavadini N., 12; Fiocchetto, 118).
Per il progetto definitivo Cattaneo studia diverse soluzioni attraverso molti schizzi, concentrandosi sulla vista dell’angolo e privilegiando chi entra nel centro storico di Cernobbio arrivando da Como, definendo la soluzione finale che il 31 agosto 1938 consegna al Comune di Cernobbio per avere il permesso di costruzione.
Il progetto realizzato deve però rispondere alle richieste avanzate dalla Commissione Edilizia di Cernobbio e dalla Sopraintendenza ai Monumenti e Belle Arti di Milano, tanto che Cattaneo si vede costretto ad eliminare il quinto piano e a ridurre di una campata in profondità l’edificio, in modo da “uniformarsi completamente con la massa degli edifici già esistenti”. Inoltre l’edificio viene arretrato in modo che i balconi in aggetto siano in linea con il Banco Lariano e la veranda all’ultimo piano viene trasformata in una grande cornice che conclude la terrazza. L’edificio ottenne il permesso di costruzione il 6 ottobre 1938 (Croset, 82; Cavadini N., 12).
L’edificio realizzato ora a quattro piani, già definito nei dettagli, presenta al piano terra un negozio (restaurato nel 1988-1989) disposto a doppia altezza, due piani successivi con relativo appartamento e all’ultimo piano una villa con attico organizzata attorno ad un ampio patio – giardino, che Cattaneo riserva a se stesso.
“L’edificio si caratterizza per i suoi forti accenti plastici dati da incastri volumetrici non convenzionali e dalla presenza emergente delle finestrature. Uno studio attento delle componenti rivela come tali accenti non siano ricercati di per se stessi, bensì in armonia con la funzionalità dell’insieme, nello sforzo di far coincidere ogni scelta espressiva con il particolare costruttivo, senza rinunciare all’idea di una casa moderna ‘aperta all’aria e alla luce’ […]” (Novati, Pezzola, Catalogo Mostra; Selvafolta, 27, 90).
Cesare Cattaneo è l’architetto più giovane del gruppo comasco e fin da subito lavora a contatto con i maggiori esponenti del gruppo tra i quali Terragni. “Osservando con attenzione il progetto della Casa di Cernobbio è possibile infatti riscontrare delle analogie tra il piano terra di questa casa con quello della Casa del Fascio e alcuni dettagli compositivi che costituiscono la facciata della Casa Giuliani – Frigerio (Novati, Pezzola, Catalogo Mostra).
Dalla descrizione nella pubblicazione monografica dell’Archivio Cattaneo Casa Cattaneo a Cernobbio, emerge il tema della proporzione aurea, tema di interesse per Cattaneo ma anche per il gruppo comasco che la considera come una ricerca delle origini e rappresentazione della perfezione, sottolineata dalla pubblicazione del manifesto dei Valori Primordiali, edito nel 1938. La proporzione aurea viene applicata al progetto della Casa Cattaneo sia in pianta che nell’elaborazione degli alzati (Cavadini N., 32-33).
Anche lo studio dei dettagli viene affrontato da Cattaneo in maniera assoluta, per raggiungere il concetto di “Unità” espresso più volte dall’architetto, anche nel suo scritto più famoso Giovanni e Giuseppe. Dialoghi di architettura, del 1941.
Ogni dettaglio viene studiato nei minimi particolari, a partire dalla scala di accesso agli appartamenti, nella movimentazione dei serramenti dei vari locali, nelle maniglie appositamente progettate dei serramenti e nelle tende a contrappeso del terrazzo all’ultimo piano (Cavadini L., 24). E ancora: “[…] il vano scala come in uno scrigno prezioso custodisce uno capolavoro assoluto” (Novati, Pezzola, Catalogo Mostra).

Scritto redatto sulla base di:

CAVADINI, Nicoletta Ossanna, Casa Cattaneo a Cernobbio, Quaderni dell’Archivio Cattaneo 1, Cinisello Balsamo: Silvana Editoriale, 2005 (Quaderni dell’Archivio Cattaneo 2, Casa Cattaneo at Cernobbio, edizione inglese; Quaderni dell’Archivio Cattaneo 3, Casa Cattaneo à Cernobbio, edizione francese) – per maggiori approfondimenti
CAVADINI, Luigi, Architettura Razionalista nel territorio comasco, Provincia di Como, 2004
CROSET, Pierre-Alain, Cesare Cattaneo 1912-1943: pensiero e segno nell’architettura, introduzione di Francesco Moschini, Cernobbio: Archivio Cattaneo, 2012 – Catalogo della Mostra tenuta a Roma nel 2012 all’Accademia di San Luca – testo anche in inglese
NOVATI Alberto, PEZZOLA Aurelio, Como 1920-1940: paesaggi della città razionalista: Giuseppe Terragni e i razionalisti comaschi, foto di COLOSIO Giovanni, Rudiano: GAM Editrice, 2014 – Testo anche in inglese – Pubblicato in occasione della Mostra 2014, Spazio Natta, Como
SELVAFOLTA, Ornella, CATTANEO, Damiano, Cesare Cattaneo. Le prefigurazioni plastiche, Como, 1989
ZEVI, Bruno, Cesare Cattaneo, 1912-1943, introduzione di Chiara Rostagno, Cernobbio: Archivio Cattaneo, 2007 – Scritti apparsi su: L’architettura. Cronache e storia, 63-68 (1961) e 90 (1963)

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