MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

CASA PER ABITAZIONI E UFFICI PER 180 LOCALI “CONDOMINIO FRONTE PARCO”

Pietro Lingeri

Opera

L’edifico Fronte Parco, di proprietà dell’omonima società immobiliare, sito in via Legnano (oggi via Giulianova) a Milano, precedentemente apparteneva alla Società generale di ricostruzioni Medicea, la quale nel 1950 si era accordata con il Comune per attuare un piano di ricostruzione dell’area che prevedeva alcune modifiche viarie: il proseguimento di via Rivoli e l’eliminazione dell’attuale via Anfiteatro in favore di uno spazio verde. Il confronto tra lo stato di fatto attuale e le proposte di progetto rileva la realizzazione parziale dell’intervento.
A testimoniare l’ipotesi iniziale “(…) resta la forma a U dell’impianto il cui cortile, esposto a sud, avrebbe dovuto aprirsi verso la piazzetta mancante. La ‘sana impostazione urbanistica’, per dirla con Bottoni, si traduce in una ‘libera articolazione dei corpi [di fabbrica]’, evidenziata tanto negli alzati quanto nell’organizzazione planimetrica […]. Il trattamento plastico dei prospetti, al pari della ‘grande disinvoltura distributiva’ […] con cui si disegnano gli spazi, rivela una stretta continuità con le più note esperienze, sul tema della casa d’abitazione, maturate da Lingeri nel corso degli anni trenta. La lucida trama dei percorsi è annunciata sin dall’ingresso, suddiviso in due entrate, distinte ma affiancate: la discesa carrabile conduce alle autorimesse e agli uffici del seminterrato cui si accede dal cortile, sistemato a quota inferiore rispetto al livello stradale; la scala pedonale sale invece al piano rialzato dove una lunga pensilina coperta, parallela alla rampa d’ingresso, collega l’alto blocco edilizio su via Legnano e il corrispondente edificio retrostante più basso. A questo livello entrambi i fabbricati mantengono ancora un uso terziario. Il primo di questi può a buon titolo definirsi ‘signorile’ accogliendo, su ciascuno dei sette piani restanti, due appartamenti di ampia superficie – 100-130 metri quadrati – serviti da un unico vano scale e da una coppia di ascensori cui corrisponde un doppio ingresso, padronale e di servizio. Il secondo, di soli cinque piani fuori terra, propone minori raffinatezze: un unico ascensore per un unico ingresso agli alloggi, tutti di metratura leggermente ridotta […]” (Baglione, Susani, 335).
Come in altre opere, Lingeri, all’ultimo livello, inserisce una villa arretrata rispetto al volume dell’edificio, autonoma per dimensioni e caratteri tipologici e architettonici dagli appartamenti sottostanti.
“La portineria di via Giulianova è uno degli elementi più studiati insieme al sistema di volumi, che caratterizzano il passaggio dall’ingresso. Si inizia con un cancello a scorrere accuratamente disegnato, fino ad arrivare a questa specie di passerella che distribuisce e raggiunge i due ingressi alle scale. lo credo che questo sia uno spazio di particolare interesse. Ritroviamo infatti alcuni temi classici del Movimento Moderno: la ricerca della luce mediante illuminazione dall’alto, l’ansia di leggerezza ottenibile anche con il vetrocemento, la snellezza dei pilastrini cilindrici. […] Un’ultima attenzione merita il particolare dei pilastri dello zoccolo dell’edificio. Questi sono leggermente distaccati dalla parete retrostante: il gesto corrisponde alla necessità di far quadrare le superfici richieste dal piano regolatore in merito agli spazi con destinazione a ufficio. Un trucco, se si vuole. Analogamente realizzato in via Sacchi. In realtà l’effetto ottenuto è di particolare articolazione anche perché si percepisce dal gioco delle ombre il leggero scostamento del pilastro della pelle tesa dei primi due piani. II complesso vive anche di questo rovesciamento tra l’impressione della leggerezza suscitata da questo dettaglio e quell’istinto statico e di firmitas che vorrebbe invece le parti pesanti a contatto col terreno e le parti leggere più aeree e alte” (Pietro Lingeri, 1894-1968: la figura e l’opera, 94).
“L’articolato sistema distributivo [caratterizzato anche dal collegamenti sfalsati di circa un metro dai piani abitati] influenza il disegno dei prospetti che si basa su un gioco di sporgenze e rientranze volumetriche, dettato anche da ragioni funzionali. La volontà di rendere utilizzabili spazi talvolta angusti genera problemi di illuminazione che, sui fronti verso la corte, determinano appunto l’impiego di aggetti e arretramenti […]. Al contrario, il disegno delle facci te esterne è meno vincolato a esigenze pratiche e più attento a sviluppare una composizione ritmica e simmetrica, decisamente chiara nel fronte su via Legnano” (Baglione, Susani, 336).
“La casa di via Giulianova, di fronte al parco, su via Legnano […] [tra i progetti esaminati] è forse il progetto che si spinge più avanti. Tenta nuove strade; forza il piano regolatore. Originariamente era previsto che, sul lato di via Giulianova, venisse realizzata una piazzetta, e che l’edificio, che ha una planimetrici a C, con uno dei lati brevi della C rivolto verso via Legnano, infilasse questa strada e arrivasse più o meno sul sito che attualmente è occupato dal Piccolo Teatro, all’altezza del Teatro Fossati. lo credo che questo progetto mostri come la città concreta vada più avanti dei regolamenti. Questa è una lezione molto significativa. E’ evidente in questo caso come l’architettura, tuttavia, possa essere anche tradita dal piano. In seguito non si farà la piazzetta antistante, né la strada verso il Teatro Fossati. Resta questo però un episodio straordinario da questo punto di vista. Così compresso, così schiacciato sul fronte di via Giulianova, tanto che non si riesce neanche a fotografare, io credo che assuma un significato del tutto paradigmatico rispetto all’architettura della città. C’è un’invenzione tipologica dietro a questa casa: volumi estremamente mossi, forti disassamenti, sia nelle soluzioni interne di alcuni corpi caldissimi interni con schermi straordinari tirati a stucco (giovanile passione e mestiere di Lingeri, praticato nelle case di Tremezzo). Proprio in alcuni degli interni di questa casa ritorna la passione artigianale di questi schermi dalle forme vagamente organiche, di particolare interesse […] Alcuni appartamenti del corpo opposto a via Legnano vengono distribuiti lateralmente dalle scale mediante piccoli passaggi che movimentano la facciata, con una serie di intersecazioni e di attenzioni volumetriche” (Pietro Lingeri, 1894-1968: la figura e l’opera, 93-94).

Scritto redatto sulla base di:

BAGLIONE, C., SUSANI, E. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968, con scritti di Avon Annalisa et. al., Milano: Electa, 2004
Pietro Lingeri, 1894-1968: la figura e l’opera: atti della Giornata di studio: Triennale di Milano, lunedì 28 novembre 1994, Milano: Arti grafiche G.M.C., 2005

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