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DUE CASE AL QUARTIERE AUTOSUFFICIENTE COMASINA IACPM E LOTTO A1

Pietro Lingeri (con P. Bottoni e Studio Lingeri)

Opera

DUE CASE AL QUARTIERE AUTOSUFFICIENTE COMASINA IACPM FABBRICATI N° 64-64A (BIS) E LOTTO A1, FABBRICATI 19-20 (con P. Bottoni e Studio Lingeri) 

Le due Case al Quartiere Comasina e il Quartiere IACP Forlanini Nuovo sono esempi di casa d’abitazione economica realizzati da Lingeri in collaborazione, successivamente al progetto della casa multipiano al QT8.
Il quartiere autosufficiente Comasina, redatto nel 1955, è il primo esperimento del genere realizzato in Italia, voluto e commissionato dall’Istituto Autonomo Case Popolari della provincia di Milano proprietario del terreno, esso prevedeva realizzazione di due edifici (32,85 x 11,10 metri) alti nove piani.
“Disposte parallelamente tra loro – una in posizione leggermente arretrata rispetto all’altra – le costruzioni, orientate secondo l’asse eliotermico, sono collocate nel lotto C. Ciascuno dei due fabbricati è composto da quarantadue alloggi, con abitazioni a due, tre o quattro locali più servizi, ed è disimpegnato da due vani scale con ascensori. Il livello inferiore è caratterizzato da uno stretto percorso pilastrato che si sviluppa lungo tre lati del fabbricato. Nel fronte d’ingresso, a differenza di quello posteriore, il percorso non ha uno sviluppo continuo, interrompendosi a circa tre quarti della lunghezza del prospetto, in corrispondenza dì uno degli ingressi; i pilastri, tuttavia, continuano, aderendo al filo di facciata. l piani superiori presentano soluzioni tipologiche differenti. Si distinguono il quarto e l’ottavo livello che accolgono quattro alloggi e due grandi e profonde terrazze scavate nel corpo dell’edificio ed esposte a est. Sul lato opposto, invece, una loggia si sviluppa lungo quasi tutta l’estensione del fronte dei fabbricato. Terrazze coperte sono destinate alla socializzazione e al gioco dei bambini […]. I restanti piani degli edifici, composti da cinque appartamenti, non presentano grandi aperture terrazzate. A ovest sono collocati quattro balconi, in parte scavati nel corpo dell’edificio e in parte in aggetto: questi ultimi sono accoppiati a due a due, pur appartenendo ad alloggi differenti. A est, invece, sono presenti piccole logge incassate e leggeri aggetti murari in corrispondenza dei servizi. Nel fianco sud della costruzione, al centro del muro perimetrale, la parete aggetta verso l’esterno inclinandosi, mentre, nel fianco nord, in corrispondenza dei servizi, è presente un profondo svuotamento della muratura: un taglio verticale che ricorda la soluzione proposta per la casa al QT8” (Baglione, Susani, 351).
Le due case “gemelle” al quartiere Comasina vengono descritte come ” un esempio di originalità tipologica e di chiarezza razionale”, qualità recepibili nei due “piani segnati dalle logge che ritagliano grandi spazi coperti ad uso pubblico”, nonostante gli edifici siano inseriti in un impianto urbanistico suscettibile a critiche (Pietro Lingeri, 1894-1968: la figura e l’opera, 64).
Sempre all’interno del medesimo quartiere Comasina, Lingeri successivamente progetterà, con i figli Angelo e Pier Carlo, i due fabbricati 19 e 20 Ina Casa, in via Spadini (Baglione, Susani, 351).
Per quanto riguarda il quartiere Forlanini Nuovo, realizzato nel 1960 su progetto dell’Istituto Autonomo Case Popolari, del Centro per la Ricerca Applicata sui Problemi dell’Edilizia Residenziale e di diversi professionisti, tra cui lo stesso Lingeri, Luciano Baldassari, e Antonio Cassi Ramelli, tre sono gli edifici la cui progettazione verrà affidata a Lingeri.
“Ubicato a est di Milano, l’insediamento, ‘scarsamente caratterizzato nell’impianto urbanistico’, è contraddistinto da un ‘tono di decoro piccolo borghese’ […]. Gli edifici progettati da Lingeri, situati lungo via Mecenate, hanno un impianto planimetrico rettangolare; due [dei fabbricati, il 61 e il 63] disposti parallelamente tra loro, sono ortogonali al terzo fabbricato [62] ,al quale sono congiunti tramite corpi-scala esterni. L’edificio 63, costituito da quattro piani fuori terra, presenta otto alloggi per piano: sei abitazioni sono servite da tre scale interne al corpo dell’edificio, le restanti due da una scala esterna, posta perpendicolarmente al fronte d’ingresso, che serve anche gli alloggi del fabbricato 62. Quest’ultima casa – costituita da cinque piani fuori terra – è invece caratterizzata da un piano terreno porticato e da un ulteriore collegamento con l’edificio 61: anche qui una scala serve abitazioni appartenenti ai due diversi blocchi edilizi. Le facciate delle tre case sono in mattoni a vista e cemento raschiato” (Baglione, Susani, 358).

Scritto redatto sulla base di:

BAGLIONE, C., SUSANI, E. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968, con scritti di Avon Annalisa et. al., Milano: Electa, 2004
Pietro Lingeri, 1894-1968: la figura e l’opera: atti della Giornata di studio: Triennale di Milano, lunedì 28 novembre 1994, Milano: Arti grafiche G.M.C., 2005

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