MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

INGRESSO, ATRIO E SALA DEI MODELLI NELLA SARTORIA MODERNA ALLA IV TRIENNALE DI MONZA

Giuseppe Terragni (con Lingeri, Cereghini, Giussani e Mantero)

Opera

Nel maggio del 1930, nella Villa Reale di Monza, in seguito alla fondazione del precedente “comitato artistico” diretto da Guido Marangoni, era nata come prima edizione a cadenza triennale, la IV Esposizione internazionale delle arti decorative e industriali moderne, diretta da un nuovo comitato organizzativo presieduto dagli architetti Alberto Alpago Novello e Giò Ponti e dal pittore Mario Sironi. La mostra era nata con l’intento di promuovere la modernità quale rispondenza ai bisogni nuovi, come libertà di invenzione e come eccellenza del gusto, anche se a seguito dell’esposizione si distinse nettamente la presenza di due gruppi stilistici differenti: i neoclassicisti e i razionalisti (Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 344).
Alla IV Esposizione Terragni partecipa, compatto insieme al Gruppo 7, per promuovere i principi razionalisti stilati dal gruppo: dall’esito dell’Esposizione, successivamente diventata Triennale di Monza, nascerà la Triennale di Milano.
Terragni dirige i vari apporti comaschi e mobiliterà tutti i mobilieri di Como e di Cantù per la realizzazione di un programma legato all’arredamento della “Sartoria Moderna” che richiede “modernità e perfetta esecuzione dei manufatti”, nonché “una piena rispondenza ai concetti razionalisti”. L’architetto partecipa direttamente con l’allestimento di un ingresso, un atrio e una sala modelli per la Sartoria moderna: progetta il vestibolo e la sala mostre, che contiene “un palco per la sfilata delle modelle con sipario in tre toni: grigio, rosso e nero” (Zevi, 47).
Al secondo piano della Villa nell’ala orientale, sei ambienti situati nella galleria dell’arredamento simulavano l’organizzazione di una Sartoria moderna “composta da “ingresso ed atrio”, dalla “sala di mostra dei modelli” (entrambe di Terragni), dalla “sala dei gabinetti di prova” (Pietro Lingeri), da un “atelier” (Gabriele Giussani), dallo “studio della direttrice” (Mario Cereghini) e dalla “sala della biancheria” (Gianni Mantero). Tutti interamente realizzati da piccoli industriali e artigiani comaschi in uno sforzo “collaborativo” che tendeva ad avvicinare il mondo del progetto a quello della produzione e vedeva impegnate, insieme agli architetti e ai mobilieri, ben “quaranta Ditte” fra “setaioli, marmisti, fabbricanti di serramenti, tappezzieri, tintori, lavoratori dei metalli, sarti, merlettai” (Domus 1930) ” (Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 346).
L’insegna posta sull’ingresso è di marmo nero di Saltrio. Ada Francesca Marcianò, in Giuseppe Terragni. Opera competa 1925-1943, descrive così l’intervento: “La compressione del vano cubicolare d’ingresso, segnato in profondità dagli scattanti segmenti della freccia, il timbro chiaroscurale della scritta a grandi lettere in controluce, l’espansione luminosa del salone e, soprattutto, la totale asimmetria degli ambienti e dei mobili si impongono quali concetti – cardine del lessico moderno in aperto contrasto con le statiche contraffazioni neoclassiche, presenti alla rassegna in spregio al regolamento che richiedeva “soltanto
manifestazioni d’arte decorativa e industriale assolutamente […] attuali per uso e destinazione” (Marcianò, 46).
All’interno della sala le poltrone e il tavolo portariviste esposti sono in palissandro e noce, mentre i tendaggi sono in lamè, seta, argento e oro (Fosso, Mantero, 88). Il manichino – scultura in alluminio appoggiato ad una lastra in radica di noce è opera di Marcello Nizzoli (Zevi, 47).
Gli spazi e l’ambiente ricreato nella sartoria sono una materializzazione delle intenzioni della nuova estetica della tendenza razionalista e rappresentano una nuova idea di design che si diffonderà in tutta Europa (Fosso, Mantero, 88).

Scritto redatto sulla base di:

CIUCCI, Giorgio (a cura di), Giuseppe Terragni: opera completa, (con Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio), Milano: Electa, 1996
FOSSO, Mario, MANTERO, Enrico, Giuseppe Terragni 1904-1943, Como: Cesare Nani, 1982
MARCIANÒ, Ada Francesca, Giuseppe Terragni opera completa 1925-1943, Roma: Officina, 1987
ZEVI, Bruno (a cura di), Giuseppe Terragni, Bologna: Zanichelli, 1980

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