MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

ISTITUTO DI BELLEZZA E PARRUCCHIERE “F.LLI BIANCARDI”

Pietro Lingeri

Opera

L’istituto di bellezza e parrucchiere per signore e signori (con rivendita anche di prodotti di profumeria), commissionato a Lingeri dai Fratelli Biancardi, era situato in Corso Vittorio Emanuele II a Milano.
Il negozio si sviluppava su due livelli: al piano terra vi era l’area dedicata ai signori e un lungo disimpegno che conduceva al secondo ingresso dove si trovava la scala scenografica che portava al livello superiore, interamente dedicato alle signore.
“Tredici salette per la cura della bellezza, un laboratorio e funzionali corridoi di servizio si disponevano intorno alla hall centrale sulla quale si apriva la zona d’esposizione dei prodotti di profumeria e la sala d’attesa” (Baglione, Susani, 172).
“Le foto d’epoca e la documentazione grafica conservate in archivio raccontano di un negozio in cui convivono reminiscenze di sapore ‘antiquario’, che rimandano alla formazione di Lingeri come stuccatore, e accenni di un cauto aggiornamento linguistico. Un allestimento rappresentativo, dunque, del percorso progettuale seguito da Lingeri nella seconda metà degli anni venti, ripercorribile anche attraverso i progetti di ville. Il confronto tra i disegni e le immagini del negozio realizzato è quanto mai emblematico: Lingeri disegna a matita, in modo assai dettagliato, vetrinette e pareti divisorie che esibiscono coronamenti decorati con vasi e pigne o a timpano spezzato, modanature e cornici, elementi progressivamente eliminati nella soluzione realizzata, se si eccettua la sala d’aspetto al piano superiore, nella quale si respira ancora un’atmosfera ‘all’antica’. Abbandono delle suggestioni del passato e apertura al futuro, dunque, nel Biancardi: i mobili dell’atrio, massicci e definiti da una grammatica più severa, anticipano soluzioni adottate poco dopo nel negozio Al Principe di Galles, mentre la disposizione scelta per i ‘gabinetti’ dell’istituto di bellezza potrebbe costituire il ‘banco di prova’ per i camerini della Sartoria moderna, definiti, anche a Monza, da pareti in legno con angolo smussato, in un sovrapporsi continuo di riflessioni su negozi ‘virtuali’ (la Sartoria) e reali (il Biancardi, ma anche il negozio Mantovani di Giuseppe Terragni)” (Baglione, Susani, 172).

Scritto redatto interamente sulla base di:

BAGLIONE, C., SUSANI, E. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968, con scritti di Avon Annalisa et. al., Milano: Electa, 2004

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