MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

SEDE DELL’UNIONE FASCISTA LAVORATORI DELL’INDUSTRIA – ULI

Cesare Cattaneo (con P. Lingeri, L. Origoni, A. Magnaghi, M. Terzaghi, I° premio)

Opera

Il progetto per la Sede dell’Unione Fascista Lavoratori dell’Industria – ULI, che vede Cattaneo in collaborazione con l’architetto Lingeri, è una delle ultime opere elaborate dall’architetto, ed è situata a Como in un lotto rettangolare affiancato alla Casa del Fascio di Terragni.
L’ULI, sorto dopo diverse vicende concorsuali, era sede direttiva, legale, amministrativa e di rappresentanza dell’Unione dei Lavoratori dell’Industria delle varie corporazioni della Provincia di Como, quali il gruppo tessile, il gruppo edile, il gruppo metallurgico, il gruppo spettacolo, il gruppo arredamento e tanti altri (Brambilla, Conti, Tagliabue, Catalogo Mostra, 7; Selvafolta, 28, 76; Fiocchetto, 110).
L’edificio appare composto da un corpo centrale, basso, contenente servizi, sale di riunioni e conferenze, che unisce due corpi di fabbrica laterali, alti, che ospitano gli uffici.
“[…] ‘I reparti fondamentali del palazzo sono espressi anche all’esterno nei tre elementi principali della massa; due laterali, alti cinque piani ciascuno, cogli uffici dell’unione e cogli uffici delle Casse Mutue; e uno centrale cogli uffici di Segreteria generale e col salone per le assemblee’. I blocchi – uffici si dispongono nel lotto perpendicolarmente ai blocchi – uffici della Casa del Fascio (orientati verso il Duomo), occupando interamente lo spazio disponibile tra le due vie. Attraverso questa disposizione l’edificio realizza dei piani che rendono misurabile la prospettiva da piazza del Popolo e viceversa” (Novati, Pezzola, Catalogo Mostra).
Dalla descrizione di Luigi Cavadini nella pubblicazione Architettura razionalista nel territorio comasco, l’edificio viene descritto come “formato da due corpi paralleli a cinque piani, di diversa profondità, ortogonali a via Pessina da una parte e a via dei Partigiani dall’altra; i due corpi principali sono collegati mediante due altri corpi di diversa altezza, “sospesi” tra i due e tra loro indipendenti. Affacciati all’interno su un cortile (di retaggio tradizionale eppure caratteristico dell’architettura razionalista), questi due corpi sospesi sono arretrati rispetto ai due volumi maggiori. Gli spazi a porticato del piano terreno e degli altri piani, completano l’articolazione architettonica del complesso. I prospetti maggiori sono ritmati dal ripetersi di rettangoli (in parte finestrati, in parte pieni, in parte vuoti) che trovano nella libertà dei porticati del secondo piano una opportunità di modulazione delle superfici” (Cavadini, 94-95). Le facciate sono statiche, definite dallo schema ripetitivo normalizzato.
“La sede dell’ULI manifesta un’eccezionale qualità urbana sia nel modo in cui si inserisce nell’isolato con un impianto ad ‘H’, sia nel vigore espressivo della facciata: una rigorosa ossatura di travi e pilastri, con i serramenti a filo esterno nelle facciate nord e a filo interno nelle facciate sud, in modo da creare un radicale contrasto plastico” (Croset, 56).
“La maglia strutturale, fissata nel ritmo A-B-A, costruisce in maniera uniforme sia i blocchi-uffici che il salone per le assemblee: è evidente, forse solo nell’impianto, un’impostazione simile a quella del progetto per il Secondo grado dell’EUR42. Al reticolo strutturale (con valore simbolico) della Casa del Fascio, si contrappone la ripetizione plurima dell’elemento trave – pilastro capace di generare un forte chiaroscuro di facciata del tutto indifferente alle gerarchie funzionali. Nella rinuncia alla rappresentazione delle parti funzionalmente più importanti, si può leggere l’adesione alle modalità espressive utilizzate nella linea “astrattista”, a cui partecipa anche la Casa di Cernobbio” (Novati, Pezzola, Catalogo Mostra).
Secondo Kenneth Frampton, questo edificio è “sotto molti aspetti, la più brillante soluzione dei temi compositivi e tipologici affrontati dai razionalisti di Como, tanto si può addirittura sostenere che essa rappresenti una delle maggiori fonti di ispirazione della cosiddetta architettura autonoma della Tendenza Italiana’ […]” (Cavadini, 95-96; Brambilla, Conti, Tagliabue, Catalogo Mostra, 7; Fiocchetto, 110; Selvafolta, 7).
Al progetto finale si giunge attraverso diverse soluzioni, note come progetto ‘Sant’Elia’ e progetto ‘Rodari’, che in parte preannunciano le soluzioni adottate nella versione finale, che anche in seguito alla cantierizzazione subirà qualche modifica. Oggi l’edificio appare manomesso rispetto alla realizzazione del 1943, a seguito di sostanziali modifiche e di un ampliamento realizzato negli anni Sessanta, ma ancora riconoscibile nelle sue linee fondamentali, mentre al suo interno sono ospitate funzioni diverse da quelle previste in origine (Cavadini, 96; Selvafolta, 76).
Il lavoro recente di analisi e studi da parte di alcuni architetti comaschi, quali Paolo Brambilla, Renato Conti e Corrado Tagliabue, per la proposta di riuso pubblico dell’edificio, ha permesso la realizzazione, nel 2010, di una Mostra e del relativo Catalogo 0618. Un progetto per l’isola del razionalismo relativo all’opera. La loro proposta, partendo dallo studio delle relazioni tecniche del 1943, anno di costruzione, e del 1966, anno in cui è avvenuto l’ampliamento, teorizza la possibilità di “usare” la Casa del Fascio di Terragni e il Palazzo dell’ULI, edifici facenti parte dell’Isola del Razionalismo, come spazi espositivi, spazi di incontro e luoghi di cultura, apportando solo alcuni cambianti all’interno degli spazi e lasciando inalterato il senso più profondo di questi esempi razionalisti italiani (Brambilla, Conti, Tagliabue, Catalogo Mostra).

Scritto redatto sulla base di:

BAGLIONE, C., SUSANI, E. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968, con scritti di Avon Annalisa et. al., Milano: Electa, 2004
BRAMBILLA, Paolo, CONTI, Renato, TAGLIABUE, Corrado, 0618. Un progetto per l’isola del razionalismo. Catalogo della Mostra, Cernobbio: Archivio Cattaneo, 2010
CAVADINI, Luigi, Architettura Razionalista nel territorio comasco, Provincia di Como, 2004
CROSET, Pierre-Alain, Cesare Cattaneo 1912-1943: pensiero e segno nell’architettura, introduzione di Francesco Moschini, Cernobbio: Archivio Cattaneo, 2012 – Catalogo della Mostra tenuta a Roma nel 2012 all’Accademia di San Luca – testo anche in inglese
FIOCCHETTO, R., Cesare Cattaneo 1912 – 1943. La seconda generazione del razionalismo, Roma: Officina Edizioni, 1987
NOVATI Alberto, PEZZOLA Aurelio, Como 1920-1940: paesaggi della città razionalista: Giuseppe Terragni e i razionalisti comaschi, foto di COLOSIO Giovanni, Rudiano: GAM Editrice, 2014 – Testo anche in inglese – Pubblicato in occasione della Mostra 2014, Spazio Natta, Como
SELVAFOLTA, Ornella, CATTANEO, Damiano, Cesare Cattaneo. Le prefigurazioni plastiche, Como, 1989
ZEVI, Bruno, Cesare Cattaneo, 1912-1943, introduzione di Chiara Rostagno, Cernobbio: Archivio Cattaneo, 2007 – Scritti apparsi su: L’architettura. Cronache e storia, 63-68 (1961) e 90 (1963)

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