MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

PROGETTO DI CONCORSO PER LA BIBLIOTECA CANTONALE DI LUGANO

Giuseppe Terragni (con P. Lingeri)

Opera

Nel 1936 Terragni e Lingeri, che stanno lavorando ai loro ultimi progetti milanesi, partecipano insieme al Concorso per la Nuova Biblioteca cantonale di Lugano, prevista in un’area poco distante dal lago.
Subito dopo la conclusione del concorso, l’area di concorso venne abbandonata in favore di un’altra situata all’interno del parco vicino all’orto botanico di Lugano, che accolse il progetto di Carlo e Rino Tami, tra il 1937 e il 1940, vincitori del concorso. L’impianto realizzato assomiglia in un certo senso alla proposta avanzata da Terragni e Lingeri, anche se la parte di magazzino è più piccola e pensata in previsione di uno sviluppo modulare futuro.
Del progetto di Terragni – Lingeri conosciamo qualche schizzo fatto dallo stesso Terragni e le tavole del concorso (Marcianò, 161).
Nella monografia di Ciucci il progetto viene così descritto: “Inizialmente Terragni dispose l’ingresso alla biblioteca direttamente dal viale Cattaneo, con una scalinata centrale che conduceva a un’ampia terrazza scoperta da cui si accedeva all’edificio: una soluzione che in prospetto richiama alla mente il progetto per la Casa del Fascio rionale a Roma (del 1939-1940). In seguito, L’ingresso viene spostato lateralmente sulla sinistra, con un portico di accesso e una larga gradinata coperti dal piano superiore. La gradinata, disposta perpendicolarmente alla facciata principale, conduce a un podio rialzato di circa 1 metro e 30 centimetri rispetto al terreno, anch’esso coperto dal piano superiore e in parte delimitato da una vetrata che suddivide la zona esterna (con l’arrivo della gradonata e balconata lungo tutto il fronte) dagli spazi interni (con l’atrio, la grande scala di collegamento fra il piano terra e il primo, i servizi). Il piano superiore ha la pianta a forma di T e presenta nel segmento sul fronte un’altra terrazza coperta (in corrispondenza del sottostante portico di fronte alla gradinata) da cui è possibile giungere, tramite tre gradini a scendere disposti a ponte sulla gradinata, a una terrazza scoperta che si affaccia sul viale Cattaneo e il cui parapetto frontale è costituito da un pannello con sopra lo stemma del Canton Ticino e la scritta “biblioteca cantonale”. Questa articolazione di spazi coperti e scoperti, di vuoti e pieni, di scale e passaggi, illuminati da ampie aperture nelle pareti e da lunghe e strette fessure in copertura, rispecchia un sistema compositivo che Terragni aveva iniziato a sperimentare l’anno precedente nel progetto per la Villa del floricultore e che ritroviamo nella contemporanea Villa sul lago. Sistema sviluppato anche nel progetto per l’utensileria Tavolazzi e Fumagalli (1938-1939) e nella Casa del Fascio rionale a Roma (1939-1940). […] La biblioteca di Lugano è composta da due corpi distinti: quello orizzontale su viale Cattaneo, con l’ingresso e le scale interne, basso e lungo, che forma con le sale di lettura e gli uffici una pianta a T, e quello verticale, ammorsato al primo, con il magazzino libri. Nel prospetto principale, il corpo basso e quello alto si compongono fra loro generando una figura che ritroveremo, con proporzioni molto simili, nella Casa del Fascio di Roma, anche se qui il corpo alto, simbolo della torre littoria, è costituito da una serie di lame accostate senza volume” (Ciucci, Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, 494; Marcianò, 161; Fosso, Mantero, 131). Il progetto anticiperà anche quello per l’Accademia di Brera: la destrutturazione dei blocchi parallelepipedi avviene per incastri e slittamenti dei piani (Marcianò, 161).
Nella monografia redatta da Zevi su Giuseppe Terragni viene sottolineato come il manierismo di quest’ultimo si avvale di etimi gropiusiani, corbusieriani e miesiani, base di partenza di un discorso che li utilizza in maniera non assoluta, contaminandoli. “Il fatto saliente è che le deroghe mantengono la purezza delle fonti originarie” (Zevi, 146).

Scritto redatto sulla base di:

BAGLIONE, C., SUSANI, E. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968, con scritti di Avon Annalisa et. al., Milano: Electa, 2004
CIUCCI, Giorgio (a cura di), Giuseppe Terragni: opera completa, (con Triennale di Milano, Centro studi G. Terragni, Centro internazionale di studi di architettura Andrea Palladio), Milano: Electa, 1996
FOSSO, Mario, MANTERO, Enrico, Giuseppe Terragni 1904-1943, Como: Cesare Nani, 1982
MARCIANÒ, Ada Francesca, Giuseppe Terragni opera completa 1925-1943, Roma: Officina, 1987
ZEVI, Bruno (a cura di), Giuseppe Terragni, Bologna: Zanichelli, 1980

Gallery

Geolocalizzazione

SOSTIENI MAARC

Sostieni i progetti di MADE in MAARC che promuovono, in Italia e all’estero, l’immagine di Como come una delle più importanti capitali dell’architettura moderna.
MADE in MAARC realizza le proprie iniziative grazie al lavoro volontario di soci e amici, e ai contributi e donazioni di chi ne condivide gli obiettivi.
Le donazioni sono essenziali per tutte le attività di promozione, anche a livello internazionale, del patrimonio d’arte astratta e architettura razionalista del territorio comasco MADE in MAARC ha bisogno del tuo aiuto, fai una donazione ora!
Prendi in considerazione anche l’opzione di contribuire mensilmente: aiuterai a sostenere il lavoro di MADE in MAARC per tutto l’anno.

Bonifico Bancario intestato a Associazione culturale MADE in MAARC
22100 Como – Viale Rosselli, 12
C.F.: 03463750137
Iban: IT03 K084 3010 9000 00000 262602
Cassa Rurale e Artigiana di Cantù
Filiale di Como, piazza Grimoldi, 8