MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

PROGETTO DI FONTANA PER IL PIAZZALE CORSICA A CAMERLATA

Cesare Cattaneo (con Mario Radice)

Opera

Il progetto della Fontana per Piazzale Corsica a Camerlata, dell’architetto Cattaneo in collaborazione con il pittore Radice, nel sodalizio che vede gli architetti comaschi collaborare con gli artisti astrattisti, venne commissionato dal Comune di Como (Podestà Attilio Terragni) e realizzato come modello al vero in cemento armato a Parco Sempione, in occasione della VI Triennale di Milano del 1936. Solamente nel 1960, su indicazione di Mario Radice e l’aiuto di Luigi Zuccoli, consigliere comunale di Como, la Fontana venne realizzata in marmo bianco in Piazza Camerlata, così come era stato previsto sin dall’origine (Cavadini, 74; Zevi, 41; Croset, 48; Fiocchetto, 29, 91; Selvafolta, 22).
Scrivono Cattaneo e Radice: “La struttura, apparentemente in fragile equilibrio, vive di ‘combinazioni, su rapporti armonici, di anelli e di sfere’. Il ‘gioco’ dei cerchi si legge in pianta: la graduazione delle circonferenze risponde ad un criterio di proporzionalità. La giustapposizione di sfere piene e di cerchi aerei dà slancio alla costruzione, suggerendo un’impressione di levità ma anche di stabilità, nonostante gli anelli librati nel vuoto. La fontana maggiore, arricchita da un anello verticale, sembra fare da contrappeso alla struttura aerea, assicurandole la necessaria solidità, peraltro tecnicamente consentita da un pilastro che attraversa le sfere e da quattro mensole anulari che da esso si dipartono” (Cavadini, 74-75).
La Fontana era stata progettata per una piazza anomala: “Da questa situazione ambientale Cattaneo e Radice traggono i suggerimenti per sperimentare sulle tre dimensioni gli equilibri compositivi che gli astrattisti avevano indagato sulle tele, giustapponendo quattro sfere inframmezzate da quattro anelli aggettanti collocati in virtuale tangenza con una bassa vasca circolare e in rapporto ottico – prospettico con un ulteriore anello disposto a terra e in verticale. Nell’insieme tali elementi individuano una controllata composizione, in equilibrio apparentemente instabile, di elementi circolari, scelti per la loro assonanza coll’andamento fluido e rotante degli autoveicoli intorno al piazzale e col dinamismo del traffico” (Selvafolta, 22, 84).
Il progetto rappresentava per il tempo una ricerca nuova; la struttura circolare elaborata per la fontana si addiceva al luogo per cui era stata progettata, sull’incrocio viario/nodo anulare delle arterie provenienti da Milano, Cantù e Varese, confluenti nella città di Como per mezzo della strada nazionale dei Giovi (Zevi, 41).
“Interessante, negli schizzi, lo spunto iniziale di progetto, vale a dire la ricerca di una segnaletica per i percorsi che confluiscono nella piazza. L’ipotesi di una serie di anelli, da cui partono le frecce per indicare le varie direzioni (incise a caratteri cubitali sulle superfici degli anelli), è suggestiva e motiva il numero degli anelli, quattro, che corrisponde alle quattro strade per Varese, Como, Milano e Cantù. Si tratta dunque, di un ‘monumento alla circolazione automobilistica’ ” (Cavadini, 74-75; Croset, 48).
Ma la forma circolare, per natura perfetta ed equilibrata, viene rielaborata da Cattaneo e Radice configurando un oggetto che rompe la staticità dell’elemento di partenza. “L’opera, secondo gli stessi autori, risulta ‘sintesi di violente emozioni’, caratterizzata da un equilibrato rapporto formale, ottenuto mediante la regola matematico – geometrica del ‘numero d’oro’, reso ‘nuovo’ grazie alla sottile quanto sofisticata asimmetria che, nella staticità dell’equilibrio, anima la costruzione” (Cavadini, 75; Fiocchetto, 91; Selvafolta, 23).
“La circonferenza di 110 metri del marciapiede in ghiaietto racchiude un prato rotondo solcato lateralmente da una passerella. Due zampillanti vasche d’acqua di diversa misura nei due settori erbosi sono raccordate dalla «costruzione temeraria» alta 9 metri, composta da quattro successivi anelli con 20 metri di circonferenza che si alternano a quattro sfere protendendosi a sbalzo; mentre, sul bordo opposto della vasca maggiore, si impenna un altro anello verticale alto tre metri. Una soluzione tecnica audace, imperniata sul «contrasto pauroso tra l’esilità degli appoggi e l’enorme peso lanciate nel vuoto» […]” (Fiocchetto, 91).
La struttura che definisce la fontana è metallica e a traliccio, composta da un pilastro e quattro mensole anulari e “risponde perfettamente all’intento figurativo, mentre i rapporti armonici segnati nella sezione ci riportano alle indagini di quel primo razionalismo italiano ancora intriso di spirito geometrico ‘novecentesco’. In realtà, globi e cerchi erano forme scontate nella lacerazione di quei tempi. Assumendoli, Cattaneo ne scardina la consistenza e il significato mediante uno spericolato gioco sintattico. Le parole sono vecchie e classiche, il discorso moderno e rischioso, malgrado l’ingenuità dell’impostazione” (Zevi, 41).

Scritto redatto sulla base di:

CAVADINI, Luigi, Architettura Razionalista nel territorio comasco, Provincia di Como, 2004
CROSET, Pierre-Alain, Cesare Cattaneo 1912-1943: pensiero e segno nell’architettura, introduzione di Francesco Moschini, Cernobbio: Archivio Cattaneo, 2012 – Catalogo della Mostra tenuta a Roma nel 2012 all’Accademia di San Luca – testo anche in inglese
FIOCCHETTO, R., Cesare Cattaneo 1912 – 1943. La seconda generazione del razionalismo, Roma: Officina Edizioni, 1987
SELVAFOLTA, Ornella, CATTANEO, Damiano, Cesare Cattaneo. Le prefigurazioni plastiche, Como, 1989
ZEVI, Bruno, Cesare Cattaneo, 1912-1943, introduzione di Chiara Rostagno, Cernobbio: Archivio Cattaneo, 2007 – Scritti apparsi su: L’architettura. Cronache e storia, 63-68 (1961) e 90 (1963)

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