MUSEO VIRTUALE ASTRATTISMO E ARCHITETTURA RAZIONALISTA COMO

QUARTIERE RESIDENZIALE GESTIONE INA CASA “VIALBA I”

Pietro Lingeri e altri

Opera

(Capogruppo coordinatore con E. Cerutti; Capogruppo con V. Latis, G. Minoletti, G. Morini e M. Tevarotto; fabbricati n° 47-47bis-50-51 con C. Terragni, E. Terragni e Studio Lingeri)

Il progetto per il quartiere residenziale “Vialba I” dell’Ina-Casa (secondo settennio) a nord-ovest di Milano, viene redatto da Lingeri in collaborazione con Ezio Cerutti, nel 1956, entrambi capigruppo come nel progetto del Complesso a Monte Olimpino e coordinatori con la Divisione urbanistica del Comune di Milano della progettazione urbanistica ed edilizia. Tra gli altri partecipanti e capigruppo troviamo Vito Latis, Giulio Minoletti, Mario Morini, Mario Tevarotto e Benvenuto Villa.
“L’insediamento – che si sviluppa su un’area di circa 17.000 metri quadrati e deve accogliere 6800 abitanti – rientra in un piano più vasto, che prevede la realizzazione di un complesso residenziale esteso su poco più di trenta ettari. Tra le qualità riconosciute al progetto da Renato Bonelli vi è l’impegno da parte dei progettisti a evitare di realizzare un ‘quartiere-dormitorio’, prevedendo in posizione centrale numerosi servizi come alcune attrezzature pubbliche (edificio di culto, centro sociale, scuole elementare e materna) e un consistente numero di negozi. Questi ultimi, collocati sotto i portici delle costruzioni e disposti lungo il principale asse stradale di penetrazione del quartiere, sono il centro vitale dell’insediamento. Bonelli ritiene pregevoli anche il tracciato viario, che si presenta ben articolato, e l’utilizzo prevalente di costruzioni dalle altezze ridotte e dai volumi modesti. Ma ‘la traduzione formale di queste qualità non può dirsi felice’; la composizione planimetrica, proponendo gruppi di edifici articolati con aree verdi, secondo distribuzioni mosse e varie al fine di creare spazi raccolti e visuali ridotte, ‘risente ancora della aspirazione a riprodurre il carattere spontaneo della edilizia d’insieme e testimonia i residui di una tendenza di gusto ormai esaurita’ (Bonelli 1959, 187)” (Baglione, Susani, 354).
Il gruppo di Lingeri è composto dai due figli, Pier Carlo e Angelo e da Emilio e Carlo Terragni, che progettano, dell’intero complesso, cinque case d’abitazione e in particolare i fabbricati 20, 47, 47 bis, 50 e 51. Le case del gruppo Lingeri sono alte quattro piani fuori terra, tranne il fabbricato 51, una delle poche torri presenti. L’edificio 20, posto all’imbocco della strada principale, prevede al piano terra porticato i negozi e abitazioni ai piani superiori; la casa 47 e la casa 47 bis sono situate lungo strade secondarie una a fianco dell’altra e sono destinate la prima ai dipendenti dell’amministrazione finanziaria, la seconda a quelli del Ministero dei lavori pubblici e dell’agricoltura; l’edificio 50, il più grande, è “posto all’intersezione di due strade di penetrazione interna, [e] il fronte d’ingresso presenta, verso l’incrocio, un corpo porticato aggettante rispetto alle due ali dell’edificio, visibile anche dalla via principale” (Baglione, Susani, 354), ed è destinato ai dipendenti del Ministero delle poste e telecomunicazioni. “Infine l’edificio 51 – per il quale inizialmente era stato messo a punto un progetto di casa-torre diversa da quella poi realizzata – è una costruzione con impianto a trifoglio”, costituita da nove piani fuori terra. “Ogni braccio del fabbricato accoglie un alloggio, mentre al centro è posizionata la scala che si sviluppa attorno al corpo dell’ascensore. Due alloggi sono sullo stesso piano, mentre il terzo è sfalsato rispetto agli altri due di mezzo livello” (Baglione, Susani, 354).
gli edifici realizzati dal gruppo di Lingeri cercano di interagire con le case progettate dagli altri gruppi partecipanti, anche se, privo di una pianificazione urbanistica comune, il tessuto del quartiere appare “uno strano mosaico di stridenti contrasti e di ibridi accoppiamenti, così come si legge in una critica avanzata da Bonelli, nonostante per lui il quartiere di Vialba fosse uno dei migliori quartiere progettati nel panorama cittadino (Bonelli 1959,187)” (Baglione, Susani, 354).

Scritto redatto interamente sulla base di:

BAGLIONE, C., SUSANI, E. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968, con scritti di Avon Annalisa et. al., Milano: Electa, 2004

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